Il teatro
Luciano Salce si avvicina al teatro già nel 1942, iscrivendosi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Da allora, e con l’eccezione naturale del tempo in cui è prigioniero dei tedeschi, la frequentazione sarà continua fino alla fine. Più intensa fino alla fine degli anni ’50, quando il teatro assorbe quasi ogni interesse di Salce, più allentata in seguito, quando la multiformità come regista, attore ed autore nel mondo dello spettacolo si affermerà anche nel cinema, in tv ed alla radio.
Il teatro è stato la fonte di ispirazione primaria di Luciano Salce, ed anche la sua palestra artistica: gli anni di Accademia e quelli passati in Brasile (dal 1950 al 1953) ne forgiano la cultura e gli interessi. I classici francesi, la struttura del vaudeville e della pochade, la passione per Dumas e poi Anouilh, Labiche, Sauvajon, Marceau; la contiguità con Campanile, Brancati, Flaiano e Natalia Ginzburg sono punti fermi dell’umorismo di Salce, del suo gusto per la satira integrale che ritroveremo in ogni campo ed in ogni tempo, ma affondano le radici nel territorio teatrale.
A testimonianza della sua sfrenata (ed irrequieta) inventiva, anche in teatro Salce tocca un po’ tutti i generi, lasciando ovunque impronta di sé: nel cabaret, con l’esperienza fondamentale della Rose rouge parigina e dei Tre Gobbi (con Franca Valeri, Vittorio Caprioli ed Alberto Bonucci, in formazione alternata); nella rivista: quella classica con Tognazzi, quella intellettuale con Malaparte (Saxofone); nel teatro lirico (Le trame deluse, su musica di Domenico Cimarosa); e, naturalmente, nella prosa, cui contribuì anche come autore (Don Jack, Il lieto fine), mettendo in mostra uno spirito beffardo sempre pronto ad aprirsi ad improvvisi squarci drammatici.
È in teatro che, infine, Salce radicherà quelle amicizie e collaborazioni lavorative che poi si porterà dietro per tutti gli anni della sua carriera: Vittorio Gassman, Luigi Squarzina, Nino Manfredi, Tino Buazzelli, Paolo Panelli, Franco Giacobini, Giorgio Albertazzi, Ugo Tognazzi, oltre ai già citati Gobbi, accompagneranno Salce ovunque: al cinema, in radio ed in tv.
Forse ci fu un errore nella distribuzione dei ruoli da parte di Strehler: una nostra partecipazione in massa a un qualsiasi spettacolo equivaleva all’epoca a trasformare il più severo dei drammi in una sconcia farsa. Lì, a Milano, tra una battuta e l’altra nacque l’idea del cabaret a Parigi. Il Piccolo stava per andarci con Il corvo di Gozzi e noi [Bonucci, Caprioli e Salce] eravamo la “commedia dell’arte”. In realtà della commedia dell’arte non sapevamo niente, nessuno ne sapeva nulla tranne Marcello Moretti che aveva studiato gli “Arlecchini” ed era veneto autentico. Noialtri invece facevamo dei gran salti, improvvisavamo dei passetti come di tarantella e passavamo per esperti di commedia all’italiana. Dopo l’immancabile trionfo parigino alla Grande Salle des Champs-Elysées venne su nei camerini anche Jean-Louis Barrault a chiederci con o’umiltà sospetta dei geni di insegnarli i passi. E noi dàgli a inventare per contentarlo, ci teneva tanto!… Allora apparve Nico, principe abissino e grande seduttore; marito di Anouk Aimée, e proprietario del cabaret La rose rouge. Ci sentì una sera a casa di Marcello Pagliero, molto popolare in quei tempi a Parigi. Noi facemmo le nostre scenette, quelle nate tra i banchi dell’Accademia, rifiorite all’Arlecchino tra Maccari, Flaiano e Baldini. Nico ci prese per il suo cabaret. (Luciano Salce, in Rita Cirio, Pietro Favari (a cura di), Sentimental, Almanacco Bompiani 1975, Milano, Bompiani, 1975, p. 209.
I GOBBI (1949-1950-1955-1956)
I Gobbi. è una formazione di cabaret, formata sempre da Salce, Caprioli e Bonucci. Si esibivano in locali e teatri dal 1950 fino alla partenza di Salce per il Brasile. Al ritorno dal Brasile Salce tornò a lavorare con I Gobbi, anche se stavolta al posto di Bonucci c’era Franca Valeri: erano gli anni 1955-1956.
[…] Il Piccolo ripartì e noi (“les transfuges du Piccolò”) passammo direttamente alla Rose Rouge. Insieme a noi passavano i Fréres Jacques e una ragazza sconosciuta e povera con un gran naso e un maglione nero. Veniva dalla Corsica, cantava già molto bene e si chiamava Juliette Gréco. Le nostre scenette erano rapide, essenzialmente mimiche, le poche battute necessarie dette in italiano. Tra le quinte Jacques Fabbri, al microfono, commentava e spiegava. Piacemmo, i parigini ci adottarono e di rimbalzo ci scoprirono in Italia… Così passò l’inverno del 1949. Per tutti quei mesi non vedemmo mai sole e raramente la luce del giorno. Bonucci piac4eva, aveva molte parigine, Caprioli aveva una napoletana, cioè una caffettiera regalo della zia. Non vidi mai il Louvre. Rimandai di ora in ora la visita finché venne il giorno della partenza e me ne andai a lavorare in Brasile, divorato dalla verdgogna per non aver neanche visto la Vittoria di Samotracia.Luciano Salce in Rita Cirio, Pietro Favari (a cura di), Sentimental, Bompiani, Milano 1974
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IL MIRACOLO DI SANT’ANTONIO (1946)
Saggio degli allievi dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma
Testo Maurice Maeterlinck – Regia Luciano Salce – Interpreti e personaggi: Paolo Panelli (S. Antonio), Tino Buazzelli, Renato Lupi, Mario Lombardini, Carlo Mazzarella, Rinalda Marchetti, Anna Maria Alegiani, Mario Scaccia (Giorgio). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Eliseo, 27.7.1946
BIBLIOGRAFIA: Vinicio Marinucci, «Momento Sera», 27.7.1946; Gerardo Guerrieri, «L’Unità», 30.7.1946; Giorgio Prosperi, «La Fiera Letteraria», 8, ago. 1946.
Luciano Salce
Il 27 luglio andò in scena il Miracolo che piacque e divertì. Tecnicamente, scene di dubbio gusto e insignificanti teatralmente. L’uso del girevole complicò il cambiamento di scena invece di semplificarlo, “sforarono” muri e macchinisti durante il giro.
IL BALLO DEI LADRI (Le bal des voleurs, 1947)
Saggio per il Diploma di regia all’Accademia d’Arte Drammatica
Testo (tre atti e quattro quadri) Jean Anouilh – Traduzione e Regia Luciano Salce – Bozzetti Nino Dal Fabbro – Scene Oliviero Olivieri – Musica Mario Cecconi – Trucco Gino Viotti – Interpreti e personaggi: Tino Buazzelli (Peterbono), Nino Manfredi (Gustavo), Raoul Grassilli (Ettore), Mario Lombardini (Lord Edgard), Flora Carabella (Lady Hurf), Rossella Falk (Eva), Anna Maria Alegiani (Giulietta), Luciano Lucignani (Dupont-Dufort padre), Roberto Uva (Dupont-Dufort figlio), Franco Giacobini (un banditore), Marina Bonfigli (una balia), Donatella Valori (una bambina), Pasquale [poi Gabriele] Ferzetti, Oreste Lionello, Brunello Notari (tre agenti di polizia), Elio Bertolotti (un musicista). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Eliseo, 23.4.1947
BIBLIOGRAFIA: E. F., «Corriere della Nazione», 24.4.1947; Arnaldo Frateili, «Giornale della Sera», 25.4.1947; Anonimo, «Italia Nuova», 25.4.1947; Vincenzo Talarico, «Momento Sera», 25.4.1947.
Luciano Salce
L’andata in scena fu funestata da vari incidenti. Mi fu concessa una sola prova di palcoscenico, come generale, prova tecnica, movimenti, scene, costumi… Fui costretto a procurarmene una seconda sacrificando l’unica replica e contentandomi della prima. In quei giorni, poi, si trovava all’Eliseo la compagnia Ricci con Auprès de ma blonde, di Achard, la cui scena risultò inamovibile, sicché dovetti allestire il Ballo sul davanti di detta scena, cioè in m. 3,50 di profondità, con quale vantaggio per le mie scene, specie per la prima in esterno, lo si può immaginare. Mi giovò piuttosto il confronto con Euridice che si recitava in quei giorni, che alcuni vollero posporre al Bal.
Lo spettacolo andò bene e fu applaudito, a volte a scena aperta. So che lo curai fin alle virgole, minutamente, perfino le musiche e le coreografie volli comporre. Ma lo spettacolo ebbe uno stile univoco, e una coerenza.
A tutt’oggi (aprile 1949) mi pare la mia cosa migliore; per me e per molti attori che vi recitarono.
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ANTHONY (1947)
Testo (due atti e cinque quadri) Alexandre Dumas padre – libera traduzione Vittorio Gassman – Regia Luciano Salce – Compagnia Maltagliati-Gassman – Scene e costumi Gianni Polidori – Realizzazione Libero Petrassi e Italo Valentini – Interpreti e personaggi: Vittorio Gassman (Antony), Evi Maltagliati (Adele d’Hervey), Tino Buazzelli (col. D’Hervey/Oliviero Delaunay, medico), Renata Seripa (Viscontessa de Sacy), Nora Ricci (Clara, sorella d’Adele), Gianna Piaz (Madame de Camps), Enrico Maresti (Enrico, domestico in casa d’Hervey), Nino Manfredi (oste/Federico Lussau), Luciano Salce (Eugenio d’Hervilly), Maria Marchi (madame d’Arcay), Luigi Squarzina (Monsieur de Marsanne), Franco Lelio (Luigi, servo d’Antony), Franco Berardi (domestico in casa de Lacy). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Valle, 29.11.1947.
BIBLIOGRAFIA: Gaetano Carancini, «La Voce Repubblicana», 30.11.1947; E. C., «Il Messaggero», 30.11.1947; Gerardo Guerrieri, «L’Unità», 30.11.1947; Vito Pandolfi, «Il Dramma», n. 50-51, 15.12.1947.
Luciano Salce
Antony fu fatto col cervello più che col cuore, con ostinazione e non convinzione. Ci piacque scoprire un testo e volemmo inscenarlo a dispetto delle precarietà con cui si dibatteva la compagnia, sicché sacrificammo lo spettacolo a una supposta validità dell’opera, che andava invece sorretta proprio dallo spettacolo. A ogni buon conto, il fervore, l’agitazione, il fermento di quei giorni faticosi e febbrili passarono la ribalta e fecero presa sul pubblico. Alla prima romana, il discorso battagliero e acceso di Gassman, una distribuzione di rose alle signore, l’arruffata comica finale, esagitata ma non priva di umore, fecero dello spettacolo un caso e destarono interesse, laddove a Milano, per esempio, lo spettacolo e in genere tutta la nostra stagione, passarono tra il grigiore e l’indifferenza.
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UN GIOVANE FRETTOLOSO (Un jeune homme pressé, 1947)
Testo Eugène Labiche – Riduzione Vittorio Gassman – Regia Luciano Salce – Compagnia Maltagliati-Gassman – Scene e costumi Gianni Polidori – Realizzazione Libero Petrassi e Italo Valentini – Interpreti e personaggi: Vittorio Gassman (Dardard), Tino Buazzelli (Pontbichet), Luciano Salce (Colardeau), Nino Manfredi (un tappeziere), Franco Berardi (il musicante). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Valle, 29.11.1947.
BIBLIOGRAFIA: Gaetano Carancini, «La Voce Repubblicana», 30.11.1947; Ermanno Contini, «Il Messaggero», 30.11.1947; Gerardo Guerrieri, «L’Unità», 30.11.1947; Vito Pandolfi, «Il Dramma», n. 50-51, 15.12.1947.
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GEORGE DANDIN (1949)
Testo Molière – Traduzione e riduzione Bruno Schacherl – Regia Luciano Salce – Compagnia Stabile del Circolo del Teatro della Città di Firenze – Scene Bruno Mello – Costumi Maria De Matteis – Musica Couperin e Rameau – Direzione d’orchestra Bruno Bartoletti – Aiuto alla regia Enrico Colosimo – Coreografia Franco Berardi – Interpreti e personaggi: Luigi Almirante (George Dandin), Adriana Sivieri (Angelica), Ignazio Bosic (il signor De Sotenville), Marga Cella (sig.ra De Sotenville), Raoul Grassilli (Clitandro), Fulvia Mammi (Claudina), Corrado De Cristofaro (Lubin), Ettore Lojacono (Colin), Franco Berardi (un pastore), Giovanna Mai (una pastorella). Prima rappresentazione: Firenze, Piccolo Teatro, 5.3.1949.
Luciano Salce
Nel Dandin esagerai forse in finezza, in delicatezza, ebbi costantemente paura di strafare, evitai ogni arbitrio, cercando di spremere il massimo dalla battuta – e forse feci poco, fui pallido o poco interessante. Ma ebbi molte prove e volli lavorar di bulino, tentare la perfezione, lo “stile francese”.
In più, il teatro era screditato, ebbi le scene all’ultimo istante, già tra gli attori serpeggiava la rivolta. Lo spettacolo andò bene, ma non sfondò, non ebbe risonanza: fu ignorato, anzitutto dal pubblico. Critici, oltre ai locali, non ce n’erano, invitati neppure, il “tout Florence”, malgrado le mie preghiere e minacce, era stato invitato alla disastrosa prova generale: insomma, in Italia nessuno seppe, e penso non saprà mai, che sia stato fatto il George Dandin.
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L’INNOCENZA DI CAMILLA (1949)
Testo (tre atti) Massimo Bontempelli – Regia Luciano Salce – Compagnia del Piccolo Teatro della Città di Roma – Scene Gianni Polidori – Interpreti e personaggi: Fulvia Mammi (Camilla), Nino Manfredi (Paride, il marito), Gianrico Tedeschi (Berillo, pittore affamato), Franco Giacobini (Mosco, altro pittore affamato), Marina Bonfigli (Doranora, la modella), Manlio Busoni (Valerio, il mercante). Prima rappresentazione: Roma, Teatro delle Arti, 29.4.1949.
BIBLIOGRAFIA: Ermanno Contini, «Il Messaggero», 30.4.1949; M. C., «Il Paese», 30.4.1949; Arnaldo Frateili, «Paese Sera», 30.4.1949; Mario Socrate, «L’Unità», 30.4.1949; Vincenzo Talarico, «Il Momento», 30.4.1949; Carlo Trabucco, «Il Popolo», 30.4.1949; Vice [Gian Luigi Rondi], «Il Tempo», 30.4.1949; Giovanni Calendoli, «La repubblica d’Italia», 1.5.1949; Gian Franco Luzi, «Libertà», 1.5.1949; Silvio D’Amico, 4.5.1949; Nino Ghelli, «Italia Unita», 5.5.1949; Achille Fiocco, «La Fiera Letteraria», 8.5.1949; Giorgio Prosperi, «L’Elefante», 12.5.1949; G. B. Angioletti, «Il Mondo», 14.5.1949; Vladimiro Cajoli, «Idea», 5.5.1949; Raul Radice, «L’Europeo», mag. 1949; Elio Talarico, «Sipario», n. 38, 1.6.1949.
Luciano Salce
Ebbi una settimana di prove e niente soldi per l’allestimento. Nessuno credeva nella Camilla – a me per primo pareva fiacca, esilissima, insoddisfacente. Inoltre: gli attori sconosciutissimi, il teatro disertato, l’affrettata preparazione, a tutto preludevano fuorché a un successo. Il quale invece si verificò.
La critica fu concorde nel lodare gli interpreti e me, e a fluidità bontempelliana della recitazione. In realtà i sei attori erano tutti “inediti” (specialmente la Mammi, che infatti “sfondò”); e alla critica e al pubblico piace sempre scoprire nuovi talenti: anche il già esperto Busoni aveva un ruolo insolito. Ed erano attori comunicativi, tutti di valore ma soprattutto simpatici, caldi, generosi di natura e controllati da me, pare, al giusto punto.
Le prove inoltre – è doloroso a dirsi ma necessario – erano state sufficienti. Sufficienti a eliminare gli intoppi, le incertezze, ad animare insomma la vicenda, senza abolire quel divino tremore che è quasi sempre sintomo di cattiva coscienza, ma che il pubblico suole scambiare, forse non a torto, per il fervore della creazione artistica.
Dieci repliche, comunque, incassi minimi, molta stima.
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I FIGLI DI EDOARDO (1950)
Testo Frederick Jackson, Robert Bottomley e Marc Gilbert Sauvajon – Regia Luciano Salce – Compagnia Pagnani-Cervi – Interpreti: Andreina Pagnani, Gino Cervi, Ivo Garrani, Gianrico Tedeschi, Giancarlo Sbragia, Fulvia Mammi, Franco Giacobini, Gualtiero Isnenghi, Ilaria Benvenuti, Anty Ramazzini. Prima rappresentazione: Milano, Teatro Nuovo, 7.2.1950.
BIBLIOGRAFIA: Renato Simoni, «Corriere della Sera», 8.2.1950; Anonimo, «Il Dramma», n. 104, 1.3.1950.
L’AVARO (1950)
Testo (cinque atti) Molière – Traduzione Neri Mazzotti, Luigi Squarzina – Regia Luciano Salce – Compagnia dell’Ateneo – Scene e costumi Anna Salvatore – Scenografo Camillo Parravicini – Capo apparatore Ferdinando Caracci – Interpreti e personaggi: Antonio Gandusio (Arpagone), Marcello Mastroianni (Cleante), Adriana Parrella (Elisa), Zora Piazza (Mariana), Raoul Grassilli (Valerio), Cesarina Gheraldi (Frosina), Arnoldo Foà (mastro Giacomo), Carlo Bressan (Anselmo), Sergio Bargone (Freccia), Luca Varelli (mastro Simone), Michele Riccardini (il commissario), Leonardo Bragaglia (il suo aiutante), Diana Veneziani (monna Claudia), Ettore Gaipa (Merluzzo), Mario Magi (Fildavena). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Ateneo, 18.2.1950 (ore 21).
A IMPORTANCIA DE SER PRUDENTE (The Importance of Being Earnest, 1950)
Testo (tre atti) Oscar Wilde – Traduzione Guilherme de Almeida, Werner Loewnberg – Regia Luciano Salce – Scene Bassano Vaccarini – Costumi Aldo Calvo – Interpreti e personaggi: A. C. Carvalho (Cônego Chasuble), Cacilda Becker (Lady Barcknell), Elizabeth Henreid (Cecília), Fredi Kleemann (Lane), Glauco de Divitis (Merimam), Marina Freire (Miss Prim), Nidia Licia (Gwendolen), Sergio Cardoso (John), Waldemar Wey (Algernoon). Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro Brasileiro de Comédia, luglio 1950
O ANJO DE PEDRA (Summer and Smoke, 1950)
Testo (un prologo e dodici quadri) Tennessee Williams – Traduzione Raimundo Magalhães jr. – Regia Luciano Salce – Supervisione alla scenografia Aldo Calvo – Scene Bassano Vacarini – Musica Enrico Simonetti – Assistente alla regia Sergio Cardoso – Interpreti e personaggi: Cacilda Becker (Alma Winnimiller), Mauricio Barroso (John), Rui Afonso (rev. Winnimiller), Nidia Licia (Rosa Gonzalez), Sergio Cardoso (Archie Kramer), Waldemar Wey (Gonzalez), Glauco De Divitis (dr. Buchanan), Marina Freire (sig.ra Basset), Fredi Kleeman (Roger Doremus), Raquel Moacyr (sig.ra Winnimiller), Neli Patricia (Alma giovane), Joseph Guerreiro (John), Frank Hollander (Dusty), Margot Police (Margaret), Elisabeth Henreid (Nellie Iwel), Cecilia Machado (Rosemary), Victor Merinov (Vernon), Mauricio Barroso (John Buchanan jr.). Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro Brasileiro de Comedia, 16.8.1950.
BIBLIOGRAFIA: Anonimo, «O Estado de S. Paulo», 22.8.1950; Anonimo, «O Estado de S. Paulo», 27.8.1950; Ferruccio Rubbiani, «Fanfulla», 1950.
[…] Tantos elementos reunidos, com aparencias contraditorias que de quando em vez se entrechocam, permitiram entretanto a realização de um espectaculo sobremodo atraente, graças à indiscutivel competencia do diretor Luciano Salce, que soube valorizar devidamente o trabalho de cada um de seus colaboradores, dando-lhes azo para demonstrar competencia profissional e capacidade de aproveitamento de estudo e esforço no campo artistico.V.A.
DO MUNDO NADA SE LEVA (You can’t take it whit you, 1950)
Testo (tre atti) George S. Kaufman e Moss Hart – Traduzione Maria L. Araujo Lima – Regia Luciano Salce – Compagnia Permanente do T. B. C. – Scene e costumi Bassano Vaccarini – Interpreti e personaggi: [Zbigniew] Ziembinski (Martin Vaderhof), Sergio Cardoso (Tony Kirby), Carlos Vergueiro (Henderson), Celia Biar (Penny Sycamore), Elizabeth Henreid (Alice), Ruy Afonso (Boris Kolenkhov), Nidia Licia (Olga Katrina), Waldemar Wey (sig. Kirby), Fredi Kleeman (Ed Carmichael), Milton Ribeiro (Donald), Jurema Ranzani (Essie), Luis Calderaro (Paul Sycamore), Isabel Santos (Rheba), A. C. Carvalho (De Pinna), Glaudo De Divitis (delegato), Victor Merinov (meccanico), Frank Hollander (Mac), Walter Ribeiro (Jim), Marina Freire (sig.ra Kirby), Rachel Moacyr (Gay Wellington). Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro Brasileiro de Comedia, 19.10.1950.
O INVENTOR DE CAVALO (L’ inventore del cavallo, 1950)
Testo (un atto) Achille Campanile – Traduzione A. C. Carvalho – Regia Luciano Salce – Scene e costumi Sergio Cardoso – Interpreti e personaggi: A. C. Carvalho (il medico), Carlos Vergueiro (l’inventore del cavallo), Frank Hollander (il fotografo), Fredi Kleeman (il segretario perpetuo), Haroldo Gregory (l’usciere), Luiz Calderaro (il ministro della Pubblica Istruzione), Nidia Licia (sua moglie), Rachel Moacyr (l’enciclopedica), Renato Consorte (lo scienziato), Sergio Cardoso (il poeta maledetto), Waldemar Wey (il presidente). Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro das Segundas-feiras, 15.11.1950 (ciclo del lunedì, ideato da Salce)
[…] Salce encenou de forma inspiradissima esta peçinha evadida do “surrealismo”, dando-lhe um delicioso ritmo de dança grotesca […]Anonimo
CONVITE ÃO BAILE (L’invitation au château, 1951)
Testo (cinque atti) Jean Anouilh – Traduzione Gilda de Mello e Souza – Regia Luciano Salce – Scene Bassano Vaccarini – Costumi Carlos Thiré – Sarta Cleyde Yaconis – Interpreti e personaggi: Celia Biar (sig.ra Desmermontes), Cleyde Yaconis (Lady Indiana), Elisabeth Henreid (Diana Messerschmann), Eugênio Kusnet (Josué), Maria Lucia (Isabel), Nidia Licia (la madre), Rachel Moacyr (Geraldine Capulat), Ruy Affonso (Patricio Bombelles), Sergio Cardoso (Horacio e Frederico), Waldemar Wey (Romainville), [Zbigniew] Ziembinski (Messerschmann). Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro Brasileiro de Comedia, 27.4.1951 (fino al 3.5.1951)
A DAMA DAS CAMELIAS (1951)
Testo (tre atti e cinque quadri) Alexandre Dumas figlio – Traduzione Gilda de Mello e Souza – Regia Luciano Salce – Scene e costumi Aldo Calvo – Musica Enrico Simonetti – Orchestra e corpo di ballo del Teatro Municipal – Coreografia Marilia Franco – Assistente alla regia Carlos Vergueiro – Scenotecnici Tullio Costa, Bassano Vaccarini – Costumisti Leo Vilar (per Cacilda Becker), Atelier del T.B.C., diretto da Rina Fogliotti e Antonio Soares de Oliveira – Sarta Cleyde Yaconis – Truccatore e parrucchiere Victor Merinov – Capo elettricista Joaquim Pesce – Assistente scenografo Geraldo Ambrosi, Eleonora Koch, Nino Fogliotti – Direttore di scena Pedro Petersen – Primo ballerino Michele Barbano – Prima ballerina Lia Marques – Interpreti e personaggi: Mauricio Barroso (Armando Duval), Paulo Autran (Jorge Duval), Carlos Vergueiro (Gastão Rieux), José Scatena (Saint-Gardens), Fredi Kleemann (Gustavo), Isidoro Lopes (conte di Giray), Ruy Affonso (Arthur de Varville), Léo Vilar (il medico), Rubens Costa (Arthur), Ruy Cerqueira (un messaggero), Cacilda Becker (Margarida Gauthier), Elizabeth Henreid (Nichette), Labiby Mady (Prudência), Maria Lucia (Nanine), Cleyde Yaconis (Olimpia), Wanda Primo (Anais), Maximo Rocha, Luiz Antonio, Pedro Petersen, Victor Merinov, José Herculano, Jacinto Môsca, Edgar Gatcke, Sérgio Franco, Maria Luiza Splendore, Suzana Petersen, Dulce Amaral, Maria Nazareth, Onéia Siqueira. Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro Municipal, 6.11.1951 (spettacolo di gala commemorativo del terzo anniversario della Sociedade Brasileira de Comédia).
INIMIGOS INTIMOS (Ami-ami, 1952)
Testo (tre atti) Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy – Traduzione Renato Alvim, Mario Silva – Regia Luciano Salce – Scene Mauro Francini – Costumi Rina Fogliotti – Interpreti e personaggi: Cacilda Becker (Ivone), Mauricio Barroso (Cristiano), Celia Biar (Iolanda), Ruy Afonso (Max), Sergio Cardoso (Alexandre), Elisabeth Henreid (Maria José). Prima rappresentazione: Teatro Brasileiro de Comédia, 6.6.1952
BIBLIOGRAFIA: Ruggero Jacobbi, «Ultima hora», 8.6.1952; Ruggero Jacobbi, «Ultima hora», 9.6.1952; Anonimo, I motivi del successo di Inimigos intimos, in «Fanfulla», 10.6.1952 (intervista); Carlo Prina, «Fanfulla», 2.7.1952
[…] È però facile supporre che così armoniosa interpretazione obbedisce alla bacchetta magica di Luciano Salce che, facilitando le accennate “gradazioni” ed evitando esgerazioni farsesche, mantenne lo spettacolo in un’atmosfera elegantemente spiritosa sempre sorretta da una ritmazione vivace e suggestiva. Quindi il dieci con lode va diviso fra lui ed i sei brillanti interpreti, con una menzione onorevole al nuovo scenarista Mauro Francini.Carlo Prina, «Fanfulla», 2.7.1952
NA TERRA COMO NO CEU (Das Heilige Experiment, 1953)
Testo (tre atti) Fritz Hochwalder – Traduzione Brutus Pedreira – Regia Luciano Salce – Scene Mauro Francini – Costumi Aldo Calvo – Assistente alla regia Antunes Filho – Interpreti e personaggi: Alec Wellington (André Coenelis), Angela M. Almeida (Cândida), Aníbal Guimarães (quarto cacicco), Arquimedes Ribeiro (un sergente), Benedito Corsi (Barrigua), Carlos Vergueiro (Padre Rochus Libermann S. J.), Felipe Wagner (José Bustillos), Fredi Kleemann (Don Esteban Arago), Geraldo dos Santos (terzo cacicco), João Virgilio (Padre Klaussener S. J.), Joaquim Mello (Padre Escndon S. J.), José Gazzaneo (primo soldato) José Herculano (secondo cacicco), José Silva (Acatu), José Vaz Pereira (primo cacicco), Luciano Centofant (Álvaro Catalde), Luiz Calderaro (Don Miguel Vilnano), Maurício Barroso (Padre Ladislau Oros S. J.), Paulo Autran (Don Pedro de Miura), Pedro Petersen (Padre Reinegg S. J.), Renato Consorte (Padre William Clarke S. J.), Ricardo Campos (Garcia Quesada), Sebastião Ribeiro (Padre Ortega), Vicente Livrari (secondo soldato), Waldemar Wey (Lorenzo Querini), Walter Ribeiro (Nagueto), Xandó Baptista (il vescovo di Buenos Aires), [Zbigniew] Ziembinski (Padre Alfonso Fernandez S. J.). Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro Brasileiro de Comédia, 1953
O LEITO NUPCIAL (The Fourposter, 1954)
Testo (tre atti, sette quadri) Jan De Hartog – Traduzione Raymundo do Magalhães jr. – Regia Luciano Salce – Scene Mauro Francini – Costumi Clara Hetenyi – Assistente alla regia Benedito Corsi – Interpreti e personaggi: Cacilda Becker (Nora), Jardel Filho (Miguel). Prima rappresentazione: São Paulo, Teatro Brasileiro de Comedia, 5.2.1954
BIBLIOGRAFIA: Mattos Pacheco, «Ultima Hora», 6.2.1954; Anonimo, «O Estado do S. Paulo», 6.2.1954
[…] A direção de Luciano Salce realiza inteiramente o que deseja: interferindo em tudo, comandando tudo, quase não se faz sentir. Discreta e exata, deixa que a peça flua livremente, criando sempre a ilusão da espontaneidade, vital neste tipo de peçA em que, por definição, os atores são tudo. […]Anonimo, «O Estado do S. Paulo», 6.2.1954
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LA REGINA E GLI INSORTI (1955)
Testo (tre atti) Ugo Betti – Regia Luciano Salce – Compagnia Teatro Regionale Emiliano – Scene e costumi Pier Luigi Pizzi – Interpreti: Elena Zareschi, Claudio Gora, Michele Malaspina, Adolfo Geri, Carla Bizzarri, Pina Borione, Luciano Rebeggiani, Giorgio Malvezzi, Stefano Varriale, Anna Maria Zamboni. Prima rappresentazione: Piacenza, Teatro Municipale, 30.3.1955.
BIBLIOGRAFIA: Giuseppe Pardieri, «Il Dramma», 226, lug. 1955
SEXOPHONE (1955)
Testo (due atti) Curzio Malaparte – Regia Luciano Salce (non firmata) – Scene Paolo Federico Garretto, Orfeo Tamburi – Musica Mario Bertolazzi, Coward, Porrino – Interpreti: Curzio Malaparte, Adriano Rimoldi, Gianni Cajafa, Umberto D’Orsi, Marika Spada, Mario Scaccia – Ballerini: Ronne Aul, Maria Carmen. Prima rappresentazione: Milano, Teatro Nuovo, 19.7.1955.
BIBLIOGRAFIA: Morando Morandini, «La Notte», 20.7.1955 (ora in Morando Morandini, Sessappiglio, Il Formichiere, Milano 1978); Intervista a Curzio Malaparte, «Sipario», 112, ago. 1955.
Curzio Malaparte
[…] Avevo affidato la regia dello spettacolo a Marcello Marchesi prima e a Oreste Biancoli dopo. Entrambi hanno rifiutato. «Mettere in manifesto il nostro nome accanto al tuo? Che figuraccia faremmo?». Ha accettato invece Luciano Salce, giovane regista di pronta intelligenza e acuta teatralità. Io ho assistito assiduamente alle ultime prove, e ne son rimasto soddisfatto. Gli interpreti di Sexophone […] provano gusto a recitare. E il segreto del teatro, da millenni a questa parte, è appunto questo. Io, del resto non ho voluto in compagnia dei mattatori. Attori capaci e attrici convincenti. MI bastano. I grossi nomi […] mi avrebbero dato una certa soggezione. Un altro problema mi ha molto assillato: quello della cornice spettacolare. Un fatto di gusto, la continua paura di eccedere. Penso comunque che i nomi di Orfeo Tamburi e di Garretto chiariscano subito tutte le mie buone intenzioni in proposito. […]«Sipario», 112, ago. 1955
I TROMBONI (SCANDALO ALL’ITALIANA, 1956)
Testo (quattro atti, dieci quadri, un prologo, un epilogo) Federico Zardi – Regia Luciano Salce – Compagnia Gassman – Scene Gianni Polidori – Interpreti e personaggi: PROLOGO: Vittorio Gassman (il giovane), Anna Maria Ferrero (la figlia); 1° QUADRO: Vittorio Gassman (il professore), Neda Naldi (la madre), Anna Maria Ferrero (la figlia); 2° QUADRO: Vittorio Gassman (l’avvocato), Neda Naldi (la madre), Anna Maria Ferrero (la figlia), Ugo Salvadori (un domestico); 3° QUADRO: Vittorio Gassman (l’avvocato), Gianfranco Ombuen (il pubblico ministero); 4° QUADRO: Neda Naldi (la madre), Diego Michelotti (il produttore), Massimo De Francovich (primo scenarista), Aldo Barberito (secondo scenarista), Vittorio Gassman (regista); 5° QUADRO: Vittorio Gassman (il giornalista), Anna Maria Ferrero (la figlia), Neda Naldi (la madre), Silvano Tranquilli (l’oste), Osvaldo Ruggieri (primo boscaiolo), Marcello Donini (secondo boscaiolo); 6° QUADRO: Vittorio Gassman (capocomico), Aldo Barberito (amministratore), Silvano Tranquilli (direttore di scena), Renato Morozzi, Enrico Lanzi (macchinisti), Osvaldo Ruggieri, Ugo Salvadori (attori), Gabriella Andreini, Luisa Fiore (attrici), Giorgio Scotton (aiuto regista), Anna Maria Ferrero (la figlia), Massimo De Francovich, Ferruccio Stagni, Gianfranco Ombuen (autori); 7° QUADRO: Vittorio Gassman (lo scrittore), Ugo Salvadori (il pubblicista), Osvaldo Ruggieri (il critico d’arte), Gianfranco Ombuen (il critico drammatico), Memo Ambrosi (un cameriere), Renato Giua (signore anziano), Enrico Canestrini (signore media età), Marcello Donini (giovanotto), Adriana Vianello (donna), Fortunato Arena (giovane operaio), Mario Feliciani (Mazzocchi), Anna Maria Ferrero (la figlia); 8° QUADRO: Vittorio Gassman (l’onorevole), Neda Naldi (la madre), Anna Maria Ferrero (la figlia), Armando Alzelmo (il cavaliere), Ezio Tomei (un maggiordomo); 9° QUADRO: Vittorio Gassman (il consigliere), Diego Michelotti (il vicedirettore), Mario Feliciani (Mazzocchi), Silvano Tranquilli (Verri), Osvaldo Ruggieri (Pisani), Anna Maria Ferrero (la figlia), Armando Alzelmo (il cavaliere), Enrico Canestrini (l’ispettore), Fortunato Arena (l’usciere); 10° QUADRO: Vittorio Gassman (il professore), Armando Alzelmo (il cavaliere), Neda Naldi (la madre); EPILOGO: Vittorio Gassman (il giovane), Anna Maria Ferrero (la figlia), guardie, uscieri, giudici, strillone, attori, ecc. Prima rappresentazione: Napoli, Teatro Mercadante, 18.12.1956.
BIBLIOGRAFIA: Roberto De Monticelli, «Il Giorno», 16.2.1957; Ernesto Grassi, «Il Dramma», n. 244, 1957.
[…] Il gusto del dialogo brillante ce l’ha, il taglio della scena non gli difetta, il vigore di urto non gli manca. È nella costruzione, è nella esemplificazione teatarle, è nel modo di sostenere certe ragioni che vorrebbero essere universali, e nel modo di sostenerle a teatro, che la commedia non convince. […] L’interpretazione di Gassman e il ritmo, provvidenziale, della regia di Luciano Salce, sono rimasti preziosissimi per l’autore.Ernesto Grassi, «Il Dramma», n. 244, 1957
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UNO SCANDALO PER LILI (1957)
Testo (due tempi) Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi – Regia Luciano Salce – Compagnia Tognazzi – Coreografia Gisa Geert – Musica Lelio Luttazzi – Direttore d’orchestra Vittorio Giuliani – Scene Giorgio Veccia – Costumi Elio Costanzo – Interpreti: Ugo Tognazzi, Lauretta Masiero, Gianrico Tedeschi, Mario Scaccia, Maria Monti, Anna Maestri, Anna Sora, Franco Giacobini, Silvia Monelli, Piero Pandolfini, Mimmo Craig, Eslava Nieves, Franco Ressel, Luisa Vanderlink, Albert Fiorella, Rikki Spetimus, Nöel Sheldon, Johnny Blysdael, Coleen Bennett, Pauline Dowling, Johnny McLean, Maureen Werrick, Mirna Aaron, Hermione Sayers. Prima rappresentazione: Milano, Teatro Nuovo, 6.9.1957.
BIBLIOGRAFIA: Eligio Possenti, «Corriere della Sera», 7.9.1957.
COLOMBE (1957)
Testo (due tempi, quattro atti) Jean Anouilh – Regia Luciano Salce – Compagnia Ninchi-Porelli-Giovampietro – Scene e costumi Pierluigi Pizzi – Musica Lelio Luttazzi – Interpreti e personaggi: Elisa Mainardi (Colombe), Renzo Giovampietro (Julien), Ave Ninchi (Madame Alexandra), Giuseppe Porelli, Loris Gizzi, Guido Lazzarini, Gianni Musy (Armand), Renato Lupi (La Surette), Piera Giuliani (madame George), Gianni Tonolli, Adolfo Cagnacci. Prima rappresentazione: Roma, Teatro delle Arti, 18.10.1957.
BIBLIOGRAFIA: Arnaldo Frateili, «Paese Sera», 20.9.1957; Raul Radice, «Il Giornale d’Italia», 20.9.1957; F. V., «La Voce Repubblicana», 20.9.1957.
[…] Ora la regia di Luciano Salce ha lasciato troppo avvertire lo stridore delle giunture tra farsa e dramma calcando sugli effetti caricaturali nei primi due atti e pesando sulle svolte tragiche degli altri due. Squilibrio che ci è parso di notare anche nella recitazione.Arnaldo Frateili, «Paese Sera», 20.9.1967
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L’UOVO (L’oeuf, 1957)
Testo (due tempi) Félicien Marceau – Traduzione e Regia Luciano Salce – Compagnia Proclemer-Albertazzi – Scene Mischa Scandella – Musica Ennio Morricone – Scenografi C. Iomina, S. Colliva – Costruzioni Argante, Bottelli – Direttore di palcoscenico Franco Marzocchi – Direttore di scena Renato Ghigi – Luci Ulderico Sussi – Capo macchinista Aldo Santi – Suggeritore Alfredo – Amministratore rappresentante Angelo Sivieri – Produzione Lucio Ardenzi – Interpreti e personaggi: Giorgio Albertazzi (Emilio Magis), Bianca Toccafondi (Ortensia di Berthoullet), Nietta Zocchi (sig.na Duvant), Maria Zanoli (la mamma/la portiera), Didi Perego (Rosa), Mimo Billi (Dufiquet/Berthoullet/l’Avvocato), Sergio Graziani (Raffard), Orazio Orlando (Dugommier), Fernando Ghia (il medico/secondo cliente del Caffè/il Presidente), Adolfo Spesca (Barbesart/Eugenio), Armando Benetti (Tanson/zio di Montaubeu), Wally Lucchiari (prima donna), Elda Bardelli (seconda donna), Winni Riva (terza donna), Dina Braschi (ragazza), Renato Ghigi (cliente di Dufiquet/cameriere del Caffè), Maria Marchi (Giustina), Mario Bardella (Gustavo), Didi Martinaz (Giorgina), Ezio Marano (primo cliente del Caffè/Giuseppe), Angela Cavo (Lucia Berthoullet), Angela Cardile (Carlotta Berthoullet), Gianni Galavotti (il Procuratore Generale). Prima rappresentazione: Milano, Teatro Odeon, 28.12.1957 (a Roma, Teatro Quirino, 2.10.1958)
BIBLIOGRAFIA: Eligio Possenti, «Corriere della Sera», 29.12.1957; Ermanno Contini, «Il Messaggero», 3.10.1958; Anonimo, «Sipario», 141, gen. 1958; Vittorio Vecchi, «Il Dramma», 256, gen. 1958.
[…] La regia di Luciano Salce, che è colto e ardito uomo di teatro, è stata cedevole, lasciandosi prendere la mano dalla favola ironica del personaggio. Spieghiamo meglio: diverso è questi con i suoi asserti, dal mondo sul quale si applicano. Dando a questo mondo la costante pennellata della satira vuol dire anche rinunciare a quella malinconica ambiguità che, per noi, è presente nella commedia. Lo spettacolo, però, Luciano Salce l’ha affrontato e risolto bene. […]Vittorio Vecchi, «Il Dramma», 256, gen. 1958
UNA DONNA DI CASA (1958)
Testo (tre atti) Vitaliano Brancati – Regia Luciano Salce – Compagnia Villi-Santuccio – Scene Silvano Falleni – Scenografie Luigi Broggi – Direttore di palcoscenico Emilio Brunetta – Costruttore Amleto Incoccia – Suggeritore Gastone Barontini – Direttore di scena Leone Ghigi – Macchinista Felice Cantoni – Elettricista Carlo Bosello – Amministratore Sergio Benvenuti – Rappresentante Angelo Sivieri – Produttore Lucio Ardenzi – Interpreti e personaggi: Olga Villi (Elvira Rossi), Gianni Santuccio (Emanuele Rossi), Laura Carli (la marchesa), Isabella Riva (Adele Rapisardi), Ermanno Roveri (comm. Peppino Lauria), Maria Donati (Rosina Lauria), Giuseppe Chinnici (Giovanni Rapisardi), Giovanna Galletti (Wanda Capponcini), Mario Luciani (Domenico Alberini), Filippo Degara (Ciro Ardizzoni), Vittoria De Silverio (Tina), Aldo Barberito (Antonello Scordamaglia). Prima rappresentazione: Milano, Teatro Odeon, 15.2.1958.
BIBLIOGRAFIA: Roberto De Monticelli, «Il Giorno», 16.2.1958; Eligio Possenti, «Corriere della Sera», 16.2.1958; Vittorio Vecchi, «Il Dramma», 258, mar. 1958.
LA PAPPA REALE (La bonne soupe, 1958)
Testo (due tempi) Félicien Marceau – Traduzione e riduzione Belisario Randone – Regia Luciano Salce – Compagnia Pagnani-Masiero-Lionello – Scene Giulio Coltellacci – Collaborazione alle scene Danilo Donati – Scenografi Libero Petrassi, Italo Valentini – Musica Ennio Morricone – Assistente alla regia Enrica Mosca – Costruzioni Osvaldo Carli – Direttore di palcoscenico Carlo Maresti – Direttore di scena Leone Ghigi – Suggeritore Mario Ferlaud – Luci Riccardo Perrone – Macchinisti Felice Cantoni, Angelo Lanza – Rappresentante Angelo Sivieri – Amministratore Sergio Benvenuti – Organizzatore Lucio Ardenzi – Interpreti e personaggi: Alberto Lionello (Ruggero/Giuseppe/Mollard), Andreina Pagnani (Leona), Lauretta Masiero (Leona giovane), Didi Perego (Irma/la signora Desvaux), Giuseppe Pertile (il croupier), Sergio Graziani (Gastone/secondo cliente/quarto cliente/il pittore/Ernesto), Luigi Filippo (il barman), Isabella Riva (la madre/madre di Armando), Armando Benetti (cliente di Ruggero/primo cliente), Irene Aloisi (moglie di Ruggero/Angela/Berta), Mimo Billi (il portiere/signor Alfonso/Raimondo/il signore del Negresco), Alvaro Alvisi (la guida famelica/Jacquot), Didi Martinaz (la pattinatrice/Minouche/cameriera), Luciano Salce (Odilon), Mariolina Bovo (Mauricette/Giannina), Leone Ghigi (terzo cliente), Gianni Musy (Lecasse/Armando), Simona Sorlisi (sig.ra Thonnard). Prima rappresentazione: Perugia, Teatro Morlacchi, 5.12.1958.
BIBLIOGRAFIA: Vittorio Vecchi, «Il Dramma», 267, dic. 1958; Francesco Bernardelli, «La Stampa», 21.1.1959; M. R. Cimnaghi, «Il Popolo», 13.2.1959; Ermanno Contini, «Il Messaggero», 13.2.1959.
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LE TRAME DELUSE (1959)
(tre atti) di Domenico Cimarosa – Libretto Giuseppe Maria Diodati – Trascrizione e adattamento Guido Pannain – Regia Luciano Salce – Scene e costumi Pier Luigi Pizzi – Maestro concertatore e direttore Nicola Rescigno – Maestro collaboratore Bruno Nicolai – Macchinista Alberto Bondanelli – Luci Romano Gori – Direttore di palcoscenico Pilade Collaverri – Interpreti e personaggi: Giovanna Fioroni (Dorinda), Adriana Martino (Ortensia), Mafalda Micheluzzi (Olimpia), Giuseppe Baratti (Glicerio), Franco Calabrese (Don Artabano), Sesto Bruscantini (Don Nardo Fionza). Prima rappresentazione: Roma, Teatro della Cometa, 12.3.1959.
BIBLIOGRAFIA: E. Mont., «Il Popolo», 13.3.1959; M. R., «Il Messaggero», 13.3.1959; Fedele D’Amico, «L’Espresso», 3.11.1968.
[…] Non vuol dire che ascoltare oggi un’opera buffa non possa essere piacevole; almeno quando l’esecuzione sia così eccellente come quella che la Cometa ha offerto delle Trame deluse. Bellissimi costumi aveva disegnato nel caso nostro Pier Luigi Pizzi […]. Felice oltre ogni dire il debutto alla regia di opera di Luciano Salce; egli mostrò garbo, misurata fantasia, esatto senso del peso e dei significati della musica, che assecondò nelle più intime svolte senza mai calcare la mano.Fedele D’Amico, recensione allo spettacolo presente nell’Archivio Guerrieri del DASS dell’Università La Sapienza di Roma, AG/T.Italiano-2/cart.3/2
VERONICA E GLI OSPITI (1959)
Testo (tre atti) Giuseppe Marotta e Belisario Randone – Regia Luciano Salce – Compagnia Pagnani-Masiero-Lionello – Scene e costumi Elio Costanzi – Interpreti e personaggi: Lauretta Masiero (Veronica Doriot), Alberto Lionello (Carlo Gallant), Irene Aloisi (la Funzionaria), Didi Perego (Bichette), Simona Sorlisi (Gaby), Giuseppe Pertile (Gregorio Doriot), Sergio Graziani (il colonnello Thibon), Gianni Musy (barone Gaston de la Tour Fleury), Armando Benetti (Fausto Goldor), Mimo Billi (prof. Krumm). Prima rappresentazione: Napoli, Teatro Mediterraneo, 8.4.1959.
BIBLIOGRAFIA: Ernesto Grassi, «Roma», 9.4.1959; Gennaro Magliulo, «Il Tempo», 9.4.1959; Mario Stefanile, «Il Mattino», 9.4.1959; M. R. Cimnaghi, «Il Popolo», 23.4.1959; Giorgio Prosperi, «Il Tempo», 23.4.1959; Vincenzo Talarico, «Momento Sera», 23.4.1959; Vice, «Il Messaggero», 23.4.1959; Roberto Minervini, «Sipario», 157, mag. 1959; Ernesto Grassi, «Il Dramma», 272, mag. 1959.
[…] La commedia si svolge tutta nel contrappunto lieve, garbato e scintillante di una favola […]. E la regia di Luciano Salce, abilissima, intelligente ed estrosa, ha impresso un funzionale ritmo ai tre atti ed ha raggiunto, anche con il giusto dosaggio dei magici effetti richiesti dal testo, un brillante rilievo di soluzioni.Roberto Minervini, «Sipario», 157, mag. 1959
TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA (1966)
Testo (due atti) Natalia Ginzburg – Regia Luciano Salce – Scene e costumi Luca Sabatelli – Aiuto regista Adolfo Fenoglio – Direttore di scena Armando Mannini – Rammentatore Franco Grossi – Capo macchinista Salvatore Fortuna – Capo elettricista Luigi Anfossi – Interpreti e personaggi: Adriana Asti (Giuliana), Renzo Montagnani (Pietro), Italia Marchesini (sua madre), Gabriella Giorgelli (Vittoria), Rita Guerrieri (Ginestra). Prima rappresentazione: Torino, Teatro Gobetti, 14.5.1966 (a Roma, Teatro della Cometa, 2.12.1966)
BIBLIOGRAFIA: Carlo Maria Pensa, «Gente», mag. 1966; Roberto De Monticelli, «Il Giorno», 15.5.1966; Arturo Lazzari, «L’Unità», 15.5.1966; Raul Radice, «Corriere della Sera», 15.5.1966; Roberto Rebora, «Sipario», 242, giu. 1966.
Luciano Salce
[…] La commedia scorre via felice e senza problemi, sulle ali di un dialogare fitto, autentico, pieno di intimo umore: e non vuole dirci niente, grazie a Dio. Non vuole sottoporci dei quesiti, non sollecita la nostra indignazione, la nostra coscienza storica, non ci chiede di intervenire, di batterci, non ci sorprende, non ci terrorizza. È soltanto felice di esistere e ci invita a prendere parte a questa sua allegria senza ricattarci. È dal secolo scorso (ma io direi da Beaumarchais) che non ci si imbatteva in un autore teatrale così di buon umore. Di questa «allegria» soltanto mi sono preoccupato, provando questa commedia, di conservarla, di non farla appassire; non ho fatto nessuna «regia», ho cercato degli attori giusti, e le battute sono andate a posto da sole, con quei suoni esatti che hanno gli incastri degli antichi carpentieri.(dalle note di regia sul programma di sala)
[…] Ebbene sì, ci siamo divertiti: un poco. Troppo poco. Oltre tutto, crediamo che il novanta per cento di quel poco lo si debba ai tagli (non sempre necessari) e alle invenzioni (sempre utilissime) della regia estrosa, spregiudicata, canzonatoria di Luciano Salce, e all’interpretazione saporosissima, ironica, fantasiosamente inesauribile di Adriana Asti […].Carlo Maria Pensa, «Gente», mag. 1966
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L’UOVO (L’oeuf, 1966)
Testo (due tempi) Felicien Marceau – Regia Luciano Salce – Compagnia Proclemer-Albertazzi – Scene Mischa Scandella – Interpreti e personaggi: Giorgio Albertazzi (Emilio Magis), Maria Grazia Francia (Ortensia), Augusto Mastrantoni (Berthoullet), Nietta Zocchi (sua moglie), Antonio Pierfederici (il Procuratore Generale), Carlo Sabatini, Renato Lupi, Franco Castellani, Anna Mazzamauro, Anna Sala, Armando Benetti (lo zio), Rita Di Lernia (Rosa), Maria Marchi, Winni Riva. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Eliseo, 25.11.1966
BIBLIOGRAFIA: Gianni Antonio Cibotto, «Il Giornale d’Italia», 26.11.1966; Vice, «Il Messaggero», 26.11.1966; Alfredo Orecchio, «Paese Sera», 27.11.1966; Vincenzo Talarico, «Momento Sera», 27.11.1966.
Luciano Salce
Riprendendola a distanza di tanto tempo, vi ho apportato delle modifiche: l’ho realizzata in una forma più rispondente alle esigenze del pubblico di oggi che è molto diverso da quello di otto o nove anni fa. Ho dato all’opera di Marceau uno stile più asciutto. Nella prima edizione calcai più il pedale del farsesco e cercai di rendere più “carino” il personaggio del protagonista, per accattivargli più facilmente le simpatie del pubblico. Questa volta ho calcato più il pedale “acre”. La commedia, però, non ha perduto affatto la sua estrema comicità.
LA SEGRETARIA (1967)
Testo Natalia Ginzburg – Regia Luciano Salce – Scene e costumi Luca Sabatelli – Interpreti e personaggi: Ludovica Modugno (Silvana, la segretaria), Claudia Giannotti (Sofia), Elvira Tonelli (Perfetta), Donatella Ceccarello (Titina), Mico Cundari (Nino), Amos Davoli (Enrico, il medico). Prima rappresentazione: Roma, Teatro delle Muse, 16.10.1967 (a Milano, Palazzo Durini, 5.12.1967)
BIBLIOGRAFIA: A. Tr., «Momento Sera», 3-4.10.1967; M. R. Cimnaghi, «Il Popolo», 18.10.1967; Alfredo Orecchio, «Paese Sera», 18.10.1967; Giorgio Prosperi, «Il Tempo», 18.10.1967; Aggeo Savioli, «L’Unità», 18.10.1967; Renzo Tian, «Il Messaggero», 18.10.1967; Vice, «Avanti!», 18.10.1967; Giovanni Calendoli, «Il Dramma», 374-375, nov.-dic. 1967; Nicola Chiaromonte, «Sipario», 259, nov. 1967; Raul Radice, «Corriere della Sera», 6.12.1967.
Luciano Salce
Il carattere più pregevole e originale dei due testi della Ginzburg, è quello di non preordinare, non costruire, ma procedere per tentativi, lasciando che il dialogo componga da sé la commedia. L’arte della Ginzburg è quella di lasciar trasparire l’inespresso che si cela nelle espressioni di tutti i giorni, di cogliere la dimensione trascendentale che le parole usuali, le frasi fatte contengono. […] La segretaria [rispetto a Ti ho sposato per allegria, ndr] è indubbiamente una commedia più sviluppata da un punto di vista teatrale, presenta cioè una struttura più matura. Anche il sentimento è più profondo. Si tratta di una vicenda meno comica, ma che rivela ugualmente un senso del comico, dell’ironia. […] Intorno alla segretaria, trasparente emblema della gioventù d’oggi, sfuggente e indecifrabile come le lucertole e i topi, si muovono, o più precisamente, si immobilizzano, personaggi cari alla Ginzburg dei racconti: zii strambi, domestiche inette, cognate isteroidi e Sofia, personaggio-autore, specchio ironico e amareggiato delle proprie e delle altrui passioni. […]
LA CONVERSAZIONE CONTINUAMENTE INTERROTTA (1977)
Testo (sette quadri) Ennio Flaiano – Regia Luciano Salce – Scene e costumi Bruno Garofalo – Luci Giorgio Ojetti – Assistente alla regia Lorenza Codignola – Direttore dell’allestimento Dante Bisio – Assistente alla scenografia Marco Pilo – Assistente alle luci Gino Potino – Interpreti e personaggi: Giorgio Albertazzi (il romanziere), Mario Maranzana (il regista), Gianni Bonagura (il poeta), Elisabetta Pozzi (la serva), Franca Tamantini (moglie del romanziere), Gabriele Antonini (lo psicanalista), Sergio Di Giulio (Tavolino, l’intervistatore), Loredana Solfizi (amica del romanziere), Antonio Iodice, Marcello Massimi (due imbianchini). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Argentina, 5.2.1977.
BIBLIOGRAFIA: Sergio Surchi, «Il Popolo», 6.2.1977; Renzo Tian, «Il Messaggero», 6.2.1977; Gerardo Guerrieri, «Il Giorno», 7.2.1977, poi in Il teatro in contropiede (a cura di Stefania Chinzari), Bulzoni, Roma 1993; Angelo Maria Ripellino, «L’Espresso», 6.3.1977.
LA DONNA NELL’ARMADIO (1977)
Testo (atto unico) Ennio Flaiano – Regia Luciano Salce – Scene e costumi Bruno Garofalo – Luci Giorgio Ojetti – Assistente alla regia Lorenza Codignola – Direttore dell’allestimento Dante Bisio – Assistente alla scenografia Marco Pilo – Assistente alle luci Gino Potino – Interpreti e personaggi: Giorgio Albertazzi (il poeta), Gianni Bonagura (il commissario). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Argentina, 5.2.1977.
BIBLIOGRAFIA: Sergio Surchi, «Il Popolo», 6.2.1977; Renzo Tian, «Il Messaggero», 6.2.1977; Angelo Maria Ripellino, «L’Espresso», 6.3.1977.
POLITICANZA (1985)
Testo (tre monologhi) Italo Moscati – Regia Vittorio Caprioli [Io Licio Gelli], Luciano Salce [La droga fa bene], Adolfo Celi [Io Michele Sindona] – Interprete: Augusto Zucchi (Gelli/lo spacciatore/Sindona). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Scaletta, 7.1.1985.
BIBLIOGRAFIA: Rodolfo Di Giammarco, «La Repubblica», 9.1.1985; Maurizio Giammusso, «Corriere della Sera», 11.1.1985.
[…] Intendiamo dire che dei tre episodi suscita un’immediata comicità soprattutto (se non soltanto) quello centrale, del Grand Commis della droga, quello firmato da Salce. Si tratta di una lunga, disarticolata conferenza che questo reo pentito mette in scena davanti alle telecamere, un farsesco calco di Il tabacco fa male di Cechov dove stavolta si svolge il tema degli oppiacei: il protagonista li condanna apparentemente ma in realtà, a dispetto delle ripetute comunicazioni di servizio, ne tesse le lodi a favore di dosi ragionate e a vantaggio di amichevoli traffici. Qui scattano ripetutissime gags sulla bontà delle polverine assunte, sniffate, deglutite nello studio televisivo con un rituale da sommelier, che pian piano sbraca nel resoconto d’un Messico allucinante, nel consolatorio paragone fra innocua cocaina e criminale eroina. L’assurdità si giova molto, qui, di tormentoni.Rodolfo Di Giammarco, «La Repubblica», 9.1.1985.
L’INCIDENTE (1985)
Testo Luigi Lunari – Regia ed adattamento Luciano Salce – Compagnia Renzo Montagnani – Scene Roberto Comotti – Costumi Angelo Poli – Interpreti e personaggi: Renzo Montagnani (Martelli), Gianni Bonagura (dottor Scotti), Licinia Lentini (la signora), Corrado Olmi (l’onorevole), Francesca Viscardi, Daniela Cavallini (due mondane), Massimo Bagliani, Anna Canzi, Dino Cassio. Prima rappresentazione: Milano, Teatro Nazionale, 21.12.1985.
BIBLIOGRAFIA: Tommaso Chiaretti, «La Repubblica», 22.12.1985; Gastone Geron, «Il Giornale», 22.12.1985; Renato Palazzi, «Corriere della Sera», 22.12.1985.
[…] L’incidente è una commedia assolutamente fatta secondo le regole di Feydeau, cioè le regole ottocentesche degli equivoci, delle puttane scambiate per brave donne, dei presidenti satiri, dei sonniferi nello champagne, degli armadi dove si chiude qualcuno, delle porte scambiate continuamente. O, perlomeno, senza dubbio, questa è la lettura che Salce ne ha fatto, addirittura agendo sul testo, per far perfettamente combaciare gli incastri.Tommaso Chiaretti, «La Repubblica», 22.12.1985
IL CAPPELLO A TRE PUNTE (1942)
Testo Pedro De Alarcon – Riduzione e regia Mario Landi – Scene Nino Dal Fabbro – Costumi Caramba – Scenotecnico Libero Petrassi – Interpreti e personaggi: Antonio Pierfederici (il Sereno), Anna Brandimarte, Franca Casale (le contadinelle), Marcello Fondato (Luca), [Eleo]Nora Ricci (Frasquita), Carlo Mazzarella (il Pretore), Giovanna Piaz (la Pretoressa), Nino Dal Fabbro (Faina), Luciano Salce (il vescovo), Mario Magi (primo canonico), Roberto Pescara (secondo canonico), Luigi Squarzina (l’avvocato accademico), Silverio Blasi (il Podestà), Giovanni Cordovani (Tonino), Lia Curci (Rosa), Marisa Buonocore (prima cameriera), Adriana Parrella (seconda cameriera), Lea Padovani (la portiera), Adriano Negri (l’arrotino), Maria Facconi (la moglie). Prima rappresentazione: Saggio degli allievi dell’Accademia d’Arte Drammatica.
L’OPERA DELLO STRACCIONE (The Beggar’s Opera, 1943)
Saggio degli allievi dell’Accademia d’Arte Drammatica
Testo (due tempi) John Gay – Traduzione R. Aragno – Regia Vito Pandolfi – Bozzetti di scene e costumi Toti Scialoia – Scene Libero Petrassi – Musica Roman Vlad – Coreografa Rosa Mazzucchelli – Trucco Gino Viotti – Scenotecnico Virginio Marchi – Interpreti e personaggi: Manlio Busoni (Serafino Peachum), Carlo Mazzarella (Gionata Catena), Vittorio Gassman (Mac), Antonio Pierfederici (Acciuga), Marcello Fondato (Bert il Carburo), Vanni Cordovani (Brown Will), Luciano Salce (Buttafuochi), Nicolò Di Leo (saccheggiatore), Silverio Blasi (Testadipietra), Mario Landi (Tom la Faina), Luigi Squarzina (Wolf il Boemo), Roberto Pescara (Zuccalunga), Adriano Negri (straccione e violinista), Nino Dal Fabbro (pastore anglicano), Anna Maestri (Angelica Peachum), Maria Marchi (Polly Peachum), Silvana Sierra (Lucy Catena), Carla Pini (Virginia Vilain), Lea Padovani (appassionata), Maria Facconi (Diana), Fatina Tua (Mimile), Vittoria Martello, Gabriella Gabrielli, Anna Brandimarte, Valeria Ravot, Edda Albertini, Lia Curci, Lia Martucci. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Argentina, 15.2.1943.
RITORNA ZA-BUM (1943)
Testi Mario Mattoli e Marcello Marchesi – Regia Mario Mattoli – Interpreti: Isa Pola, Carlo Ninchi, Roldano Lupi, Vera Carmi, Luigi Pavese, Carlo Campanini, Alberto Sordi, Galeazzo Benti, Luciano Salce, Paolo Panelli, Carlo Mazzarella. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino
I GIORNI DELLA VITA (The Time of Your Life, 1945)
Testo (tre atti e cinque quadri) William Saroyan – Traduzione Gerardo Guerrieri – Regia Adolfo Celi – Scene Renzo Vespignani, Libero Petrassi – Trucco Gino Viotti – Interpreti e personaggi: Alberto Bonucci (Joe), Ignazio Bosic (Tom), Edda Albertini (Kitty Duval), Tino Buazzelli (Nick), Manlio Busoni (Kit Carson), Alberto D’Aversa (Mc Carthy), Nino Manfredi (Krupp), Francesco Berardi (Harry), Giancarlo Sbragia (Wesley), Vittorio Caprioli (Dudley), Argia Bianucci (Elsa Mandelspiegel), Paola Marchetti (Lorena), Amalia D’Alessio (Maria), Paolo Panelli (Willie), Ettore Gaipa (l’arabo), Mario Magi (Blick), Claudia Maturi (mamma), Gabriella Gabrielli (una vamp), Franca Mariani (sua socia), Renato De Carmine (un agente), Giuseppe Mori (altro agente), Mario Lombardini (un marinaio), Luciano Salce (signore distinto), Maria Teresa Albani (signora distinta), Renato Lupi (ubriaco), Salvatore Lisitano (strillone), Marina Bonfigli (Anna). Prima rappresentazione: Roma, Teatro di Via Vittoria, 17.7.1945.
BIBLIOGRAFIA: Giuseppe Antonelli, «Cosmopolita», 26.5.1945; Giorgio Prosperi, «Domenica», 22.7.1945.
MUSSE (1945)
Testo Jules Romains – Regia Luigi Squarzina – Interpreti e personaggi: Marcello Moretti (Musse), Nino Dal Fabbro, Luciano Salce, Vanna Corbellini, Tino Buazzelli, Mario Lombardini, Maria Teresa Albani, Paolo Panelli, Nino Manfredi, Claudio Roberti, Edda Albertini. Prima rappresentazione: Roma, Teatro di Via Vittoria, 1945.
PICCOLI BORGHESI (1946)
Saggio degli allievi dell’Accademia d’Arte Drammatica
Testo (quattro atti) Maksim Gorkij – Regia Alberto D’Aversa – Scene Domenico Purificato – Interpreti e personaggi: Manlio Busoni (Bezsiemenov), Ubaldo Lay (Pietro), Vanna Polverosi (Elena Nicolajevna), Nino Manfredi (Nil), Luciano Salce (l’uccellatore Percikin), Elsa Polverosi (Tatiana), Ignazio Bosic (Tjetirev), Argia Bianucci (Polia), Paolo Panelli. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 3.4.1946.
BIBLIOGRAFIA: Vinicio Marinucci, «Momento sera», 3.4.1946; Anonimo, «L’Unità», 4.4.1946; Giorgio Prosperi, «Domenica», 7.4.1946
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LA FAMIGLIA DELL’ANTIQUARIO (1946)
Saggio degli allievi registi dell’Accademia d’Arte Drammatica
Testo (tre atti) Carlo Goldoni – Regia Orazio Costa – Compagnia Allievi dell’Accademia Scuola Nazionale d’Arte Drammatica – Scene Alfredo Zennaro – Interpreti e personaggi: Paolo Panelli (antiquario), Franca Mariani (suocera Isabella), Giancarlo Sbragia (conte Giacinto), Giuliana Bellini (nuora Doralice), Tino Buazzelli (Pantalone), Mario Lombardini, Claudio Roberti (due cicisbei), Maria Teresa Albani (Colombina), Nino Manfredi (Arlecchino), Renato Lupi (Brighella), Luciano Salce (Pancrazio). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 9.4.1946.
SEPPELLIRE I MORTI (1946)
Saggio degli allievi registi dell’Accademia d’Arte Drammatica
Testo Irwin Shaw – Regia Luciano Lucignani – Interpreti: Rossella Falzacappa [Falk], Luciano Salce, Maria Teresa Albani, Carlo Mazzarella, Mario Scaccia (il soldato Charley). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Eliseo, 8.8.1946
BIBLIOGRAFIA: Paolo Grassi, «Avanti!», 9.5.1946; Anonimo, «Sipario», lug. 1946.
I CAPRICCI DI MARIANNA (1946)
Saggio degli allievi registi dell’Accademia d’Arte Drammatica
Testo Alfred De Musset – Regia Alfredo Zennaro – Interpreti: Giancarlo Sbragia, Ranelli, Rivellini (Marianna), Luciano Salce, Maria Teresa Albani, Paolo Panelli, Tino Buazzelli, Ignazio Bosic, Franca Mariani, Winni Riva, Rossella Falzacappa [Falk], Carlo Mazzarella. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Eliseo, 8.8.1946
IL VENTAGLIO (1947)
Saggio degli allievi del secondo e terzo corso dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma
Testo (tre atti) Carlo Goldoni – Regia Alfredo Zennaro – Interpreti e personaggi: Luciano Salce (conte di Roccamarina), Tino Buazzelli (l’oste Coronato), Nino Manfredi (Crispino), Giancarlo Sbragia, Maria Bignossi (Gertrude), Argìa Bianucci, Mario Lombardini, Gianfelice Bonagura, Marina Bonfigli (Giannina), Winni Riva, Franco Giacobini, Manlio Vergoz, Elio Bertolotti, Luigi Quartucci. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 16.4.1947
Luciano Salce
Fu il primo saggio del ’47 e io vi interpretai la bellissima parte del Conte, che mi valse molti elogi e meraviglie, nessuna scrittura.
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E LUI DICE (1947)
Rivista in due tempi di Benecoste [Oreste Biancoli, Galeazzo Benti, Steno, Vittorio Caprioli, Adolfo Celi, Luigi Squarzina, Luciano Salce, Nicola Manzari, Ennio Cogliati, Carlo Mazzarella, Viviani e Mangioni] – Regia Adolfo Celi – Supervisione Oreste Biancoli – Musica Marcello Gigante – Dir. orchestra Ugo Filippini – Organizzazione Manlio Radiciotti – Scene Santonocito, Olivieri, Libero Petrassi – Decorazioni Pierangeli, Stefanini – Costruzioni Donati, U. Berardi – Direttore di scena V. Bianco – Scenotecnico U. Berardi – Amministrazione Piero Monaldi.
Primo tempo: E lui dice… attacca maestro…
…innalziamole un monumento – Interpreti: Paolo Panelli, Marcello Giorda, Luciano Salce, Adolfo Celi, Clelia Matania, Galeazzo Benti, Vittorio Caprioli, Carlo Mazzarella, Francesco Rosi, Mario Magi, M. Mazzoni;
…assecondate i giovani – Interpreti: Alberto Sordi, M. Chieri, C. Unghy, Fatina Tua, Ciampaglia, Marcello Giorda, Francesco Rosi, Paolo Panelli, M. Mazzoni;
…incom…inciate – Interpreti: Galeazzo Benti, Olga Villi;
…andate al cinematografo – Interpreti: Marcello Giorda, Galeazzo Benti, Clelia Matania, Luciano Salce, Carlo Mazzarella, Paolo Panelli, Adolfo Celi;
…rispettate la storia – Interpreti: M. Chieri, Olga Villi, Leonardo Cortese, Francesco Rosi
…aiutate un pallonaro – Interpreti: Mario Magi, Bianca Manenti, Alberto Sordi, M. Mazzoni, Paolo Panelli, Vittorio Caprioli, Fatina Tua, C. Unghy, M. Chieri, Ciampaglia, Galeazzo Benti, Francesco Rosi, Luciano Salce, La Gioconda;
…rispettate il teatro – Interpreti: Leonardo Cortese, Olga Villi, Margherita Bagni, Vittorio Caprioli, Luciano Salce, M. Chieri, Paolo Panelli;
…date a Cesare quel che è di Cleopatra – Interpreti: Alberto Sordi, Vittorio Caprioli, Luciano Salce, Paolo Panelli, Clelia Matania;
…confessate i vostri reati – Interpreti: TUTTI I COLPEVOLI.
Secondo tempo: E lui dice ancora…riattacca maestro…
…compatite i poveri di spirito – Interpreti: Galeazzo Benti, Carlo Mazzarella, Paolo Panelli, Vittorio Caprioli, M. Chieri, Clelia Matania, Luciano Salce, Bianca Manenti, Francesco Rosi, Mario Magi, Marcello Giorda, Alberto Sordi, Leonardo Cortese;
…non desiderate il negro delle altre – Interpreti: Olga Villi;
…onorate i poeti – Interpreti: Bianca Manenti, M. Chieri, Margherita Bagni;
…lavorate meno che potete – Interpreti: Carlo Mazzarella, Luciano Salce, Alberto Sordi, Vittorio Caprioli, Leonardo Cortese, Marcello Giorda, Francesco Rosi, Galeazzo Benti;
…non andate in campagna – Interpreti: Clelia Matania, M. Mazzoni, Paolo Panelli, Adolfo Celi, C. Unghy, Fatina Tua, Luciano Salce, Carlo Mazzarella, Francesco Rosi, Mario Magi, La Gioconda;
…siate cavallereschi – Interpreti: Ciampaglia, Galeazzo Benti, Leonardo Cortese, Olga Villi;
…pensate a voi e alla famiglia vostra – Interpreti: Alberto Sordi, M. Chieri, C. Unghy, F. Tua, Ciampaglia, M. Mazzoni, Luciano Salce, Paolo Panelli, Mario Magi, Francesco Rosi, Adolfo Celi;
…non abusate della libertà – Interpreti: Marcello Giorda, Leonardo Cortese, Galeazzo Benti, Clelia Matania, Margherita Bagni;
…e adesso piantatela – Interpreti: TUTTI I SUPERSTITI.
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quattro Fontane, 6.5.1947
BIBLIOGRAFIA: Vinicio Marinucci, «Momento Sera», 7.5.1947; Vice, «L’Espresso», 8.5.1947; Il Gelone, «Cantachiaro», 9.5.1947.
Il copione […] ha ben dodici padri […]. Gli autori della rivista …E lui dice, però, avrebbero potuto essere anche Sartre e Galdieri, ché ad una parte cerebrale, verista, corposa e tormentata fa contrasto un’altra sciolta, fredduristica, scollacciata e romanesca, la prima più intelligente della seconda, la seconda più divertente e più immediata, nei riguardi del pubblico, della prima. […] Inoltre l’assenza di soubrettes, ballerine, cantanti e solisti non dà respiro alla rivista, anzi la appesantisce e monotonizza con una lunga, ininterrotta, inesorabile teoria di «sketches», lavorati, torniti, recitati e assai spesso intensamente vissuti. […] I giovani provenienti dall’Accademia, e in particolar modo il Caprioli, il Mazzarella, il Salce, il Panelli e Adolfo Celi, si sono impegnati con entusiasmo, ottenendo il più vivo successo. […]
Vice, «L’Espresso», 8.5.1947
L’UOMO E IL FUCILE (1947)
Testo Sergio Sollima – Regia Luigi Squarzina – Scene Gianni Polidori – Direttore tecnico Renato Morozzi – Scenografo Libero Petrassi – Assistente alla regia Carlo Landi – Costruzioni Roberto Carrara, Orazio Giannelli – Interpreti e personaggi: Rossella Falk (Babs), Tino Buazzelli (Nino), Achille Millo (Gianni), Vittoria Martello (Anna), Nino Manfredi (compagno ucraino), Luciano Salce (il sergente), Arnoldo Foà (Marco), Alberto Bonucci (Andrea), Luigi Squarzina (primo paracadutista), Renato Surchi (secondo paracadutista), Sergio Sollima (Kid). Prima rappresentazione: Festival di Praga, Teatro Vinohrady, estate 1947.
NOTE: Premio per la migliore compagnia, per la migliore regia, per la migliore attrice protagonista (Falk), per il migliore attore protagonista (Buazzelli).
BIBLIOGRAFIA: Anonimo, «Il Dramma», 15.10.1947; Anonimo, «Sipario», ott. 1947.
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ERANO TUTTI MIEI FIGLI (All my sons, 1947)
Testo (tre atti) Arthur Miller – Regia Luigi Squarzina – Compagnia Maltagliati-Gassman – Scene Gianni Polidori – Interpreti e personaggi: Vittorio Gassman (Chris), Tino Buazzelli (Joe Keller), Evi Maltagliati (madre di Chris), Nino Manfredi (fratello di Amice), Nora Ricci (la ragazza), Renata Seripa, Maria Marchi, Luciano Salce (dottore), Luigi Squarzina. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 4.11.1947; a Milano, Teatro Olimpia, 16.2.1948.
BIBLIOGRAFIA: Vito Pandolfi, «Il Dramma», 15.11.1947; Silvio D’Amico, 17.11.1947; Giorgio Prosperi, «Sipario», nov. 1947; G. T. R., «Avanti!», Milano, 17.2.1948.
Luciano Salce
La compagnia era formata da due registi e otto attori, strana sproporzione, tutti giovani e accademici. Puntammo grosso, naturalmente, sull’en-plein: la compagnia doveva far dell’arte e guadagnare. È chiaro che su un punto avremmo dovuto cedere: infatti chiudemmo la stagione in attivo.
Fu però compagnia seria, affiatata, onesta: povera, ma non gretta; si recitò talvolta con passione, con impegno sempre. Le metropoli ci trascurarono, le città meno grandi e le piccole ci applaudirono con amore e ci ricordano ancora.
Debuttammo con Tutti miei figli, che a noi piaceva molto, e a Roma piacque poco, ma più a Milano che a Roma, ma più a Napoli che a Milano. Essa ci fruttò una critica ingenerosa di Talarico, col finale incriminato. La frase del giornale fu rinfacciata da Gassman alla prima dell’Antony, Talarico sporse querela, c’è stata l’udienza ed ora, amici per la pelle.
Io facevo un dottore e assomigliavo effettivamente a Eduardo.
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TRE ROSSO DISPARI (Trois et une, 1947)
Testo (tre atti) Denys Amiel – Compagnia Maltagliati-Gassman – Interpreti e personaggi: Evi Maltagliati (Ughetta), Vittorio Gassman, Renata Seripa (Loys Erland), Luigi Squarzina, Luciano Salce, Tino Buazzelli e Nino Manfredi (figli di Ughetta). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Valle, 27.11.1947.
LES MARIÉS DE LA TOUR EIFFEL (1948)
Souvenir-schimmy di Jean Cocteau, con sketches di Guillaume Apollinaire, Bertolt Brecht, Erik Satie, Tristan Tzara – Regia Vito Pandolfi – Scene e costumi Toti Scialoja – Musica Darius Milhaud, Francis Poulenc, Igor Stravinsky, Eric Satie, Roman Vlad – Direttore d’orchestra Ettore Gracis – Coreografa Mady Fernstrom – Direttore dell’Allestimento Scenico Piero Caliterna – Primo ballerino assoluto Franco Berardi – Prima ballerina assoluta Laura Salvetti – Interpreti: Erma Borgioli, Diana Braccini, Wanda Braccini, Nona Sherbina, Simone Saudet, Giorgia Tumiati, Franco Berardi, Mario Bini, Alberto Bonucci, Tanino Chiurazzi, Henry Galy-Carles, Carlo Mazzarella, Marcello Mazzone, Luciano Mondolfo, Paul Müller, Paolo Panelli, Carlo Proietti, Luciano Salce, Pietro Tordi, Luigi Zerbinati – Ballerine: Nia Cau, Franca Civoli, Anna Coppini, Germana Cozzi, Gianna Curradi, Ilde De Mattia, Adelaine Toti, Bianca Galvan, Rossana Loi, Dori Michelotto, Lora Raspanti. Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, XI Maggio musicale, maggio 1948.
Luciano Salce
Strano cocktail surreal-fumista che, se non portò alcun vantaggio artistico, né a me né al regista, mi fece passare tutto maggio a Firenze, ciò che era già sensibile beneficio.
LA NOTTE DEL 16 GENNAIO (1948)
Processo in tre udienze
Testo (3 atti) Ayn Rand – Regia Luigi Almirante – Scene e costumi Gianni Polidori – Scenografo Italo Valentini – Allestimento scenico Giulio Galliani – Organizzazione Guglielmo Cortese – Interpreti e personaggi: Olga Villi (Karen Borg), Anna Proclemer (Nancy Lee Faulkner), Margherita Bagni (Magda Swanson), Guido Notari (il procuratore generale Flint), Arnoldo Foà (l’avvocato difensore Stevens), Vittorio Sanipoli (Gusti Regan), Luigi Almirante (Omero Van Fleet), Nino Marchesini (John Graham Witfield), Nino Dal Fabbro (Sigurd Anderson), Luciano Salce (Jacques Chandelier), Ciro Bortolotti (John Hutchins), Giulio Galliani (dott. Kirnland), Nino Utili (Elmer Sweeney), Riccardo Tacchetti (giudice Wilson), Luigi Battaglia (il cancelliere), Corrado Lamoglie (l’usciere), Winni Riva (la stenografa), Franco Turchi (il segretario del procuratore), Arrigo D’Alba (il segretario del Difensore), Massimo Valenti (primo poliziotto), Angelo De Marchi (secondo poliziotto). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 17.6.1948.
UNA BELLA DOMENICA DI SETTEMBRE (1948)
Testo (tre atti) Ugo Betti – Regia Turi Vasile – Compagnia Almirante-Bagni – Scene Roberto Marsico –Organizzazione Guglielmo Cortese – Interpreti principali: Luigi Almirante (il padre), Margherita Bagni (Adriana, la moglie del Consigliere), Arnoldo Foà (l’archivista stralunato), Nino Dal Fabbro (Roberto), Luciano Salce (il direttore della Riva delle Ninfe), Mario Maresca (alto funzionario), Corrado Lamoglie (guardia), Giuliana Corbellini (cameriera). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 5.7.1948.
BIBLIOGRAFIA: Giovanni Gigliozzi, «Avanti!», 9.7.1948; Silvio D’Amico, 10.7.1948
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IL CANE DELL’ORTOLANO (El perro del hortelano, 1948)
Testo (tre atti) Lope de Vega – Traduzione Nemi D’Agostino, Ottavio Spadaro – Regia Ottavio Spadaro – Scene Dario Cecchi – Scenografo Carlo Santonocito – Interpreti e personaggi: Rossella Falk (la contessa Daria), Raoul Grassilli (il segretario Teodoro), Nino Manfredi (Tristano), Paolo Panelli, Luciano Salce (il conte Lodovico), Fulvia Mammi, Bice Valori, Stella Aliquò, Franco Giacobini (il servo della contessa), Tino Buazzelli, Elio Pandolfi, Francesco Savio (Camillo), Ottavio Spadaro, Gianrico Tedeschi, Aldo Trifiletti. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 6.7.1948
BIBLIOGRAFIA: G. B. A., «Risorgimento», 7.7.1948; Ermanno Contini, «Il Messaggero», 7.7.1948; Vincenzo Talarico, «Momento Sera», 7.7.1948; Vice, «Avanti!», 7.7.1948.
Luciano Salce
In quei giorni, nello stesso Quirino, vi fu un saggio dell’Accademia, nel quale mi fu offerta una parte. Si trattava del Cane dell’ortolano di Lope e andò in scena il 6 luglio. Io ebbi la parte, breve ma densa, del conte Lodovico, che caratterizzai alla De Sica: presi anche l’applauso, dovuto, credo, più al dialetto napoletano che a me, giacché è la sola cosa, insieme ai bersaglieri, che in Italia si applaude sempre.
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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE (A Midsummer Night’s Dream, 1948)
Testo (cinque atti) William Shakespeare – Regia Alessandro Brissoni – Musica Felix Mendelsshon – Direttore d’orchestra Ugo Rapalo – Scene Bruno Montonati – Costumi Maud Strudthoff – Coreografa Anita Bronzi – Interpreti e personaggi: Daniela Palmer (Puck), Sarah Ferrati (Titania), Andreina Paul (Ermia), Anna Proclemer (Lena), Antonio Crast (Oberon), Giulio Stival (Bottom), Vittorio Sanipoli (Lisandro), Giancarlo Sbragia (Demetrio), Attilio Ortolani (Duca d’Atene), Vanna Polverosi (Ippolita), Mario Gallina (Succhiello), Luciano Salce (Muro), Alberto Bonucci, Armando Benetti, Umberto Giorgomilla. Prima rappresentazione: Trieste, Castello di San Giusto, 8.7.1948.
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IL CORVO (1948)
Testo Carlo Gozzi – Regia Giorgio Strehler – Scene Gianni Ratto – Costumi Ebe Colciaghi – Musica Fiorenzo Carpi – Coreografie Rosita Lupi – Interpreti e personaggi: Antonio Battistella (Brighella), Marina Bonfigli (Smeraldina), Alberto Bonucci, Giorgio De Lullo, Mario Feliciani, Marcello Moretti (Truffaldino), Luciano Salce (Tartaglia), Gianni Santuccio, Giulio Stival (Pantalone), Paolo Stoppa, Olga Villi. Prima rappresentazione: Teatro La Fenice, IX Festival Internazionale del Teatro Venezia, 26.9.1948.
ROSALINDA o COME VI PIACE (As You Like it, 1948)
Testo (cinque atti) William Shakespeare – Traduzione Paola Ojetti (versi e canzoni di Marco Visconti) – Regia Luchino Visconti – Compagnia Compagnia drammatica – Assistente alla regia Flaminio Bollini – Scene Salvador Dalì, realizzate da Anna Valentini e Libero Petrassi – Musica Thomas Morley, Henry Purcell, Thomas Augustin Arne, William Boyce – Dir. musicale Franco Tamponi (canzoni e cori interpretati e diretti da Ines Alfani Tellini) – Allestimento scenico Franco Zeffirelli – Luci Fernando Giovannoni – Interpreti e personaggi: Nerio Bernardi (il Duca in esilio), Cesare Fantoni (Federico, suo fratello), Carlo Tamberlani (Oliviero), Gabriele Ferzetti (Giacomo), Vittorio Gassman (Orlando), Ruggero Ruggeri (Jacques), Luciano Salce (Le Beau), Luciano Mondolfo (Adamo), Ferruccio Amendola (Dionigi), Paolo Stoppa (il buffone di Paragone), Luigi Almirante (il pastore Corinno), Franco Interlenghi (il pastore Silvio), Rina Morelli (Rosalinda), Vivi Gioi (Celia), Luisa Rossi (la pastorella Febe), Mara Cella (la contadina Audrey), Carla Bizzarri (Imene), Mario Danieli (Guglielmo), Nicola Ferrara (don Oliviero Martext), Ermanno Randi (il nobile Amiens), Marcello Mastroianni, Gianni Glori (altri signori al seguito), Sergio Tedesco, Mario Chiocchio, Sergio Fantoni, Pierluigi Uribini (signori al seguito del Duca in esilio), Cesare Barbetti, Claudio Razzi (paggi al seguito del Duca in esilio), Alfredo Bianchini (un tenore), Annibale Cusano (un suonatore di liuto), Armando Conti, Nino Utili, Mario Danieli (signori al seguito di Federico), Giuseppe Brucato (il lottatore Carlo), Alfredo Kollner, Giovanni Lustri (paggi al seguito di Federico), Franca Tamantini (Imperia), Marisa Matteini, Carla Ranalli, Maria De Petrillo, Franca Maraldi (dame di Corte al seguito di Federico), Guido Lauri, Walter Zappolini, Giovanni Lustri (pastori). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Eliseo, 26.11.1948.
Luciano Salce
Rosalinda o Come vi piace fu un mostruoso caravanserraglio. Sessantaquattro persone in scena, un’orchestra, cori, balletti, e un deus ex machina finale, ardito, ma meno complesso dei costumi di Salvador Dalì, speciosissimi.
Provammo 40 giorni, replicammo 30. Molto m’interessò lavorare con Visconti: da lui imparai, come regista, la serietà del metodo, il non smentirsi mai dalla prima all’ultima prova, come è vero essere l’ascendente, l’autorità morale, primissimo ed essenziale requisito del regista.
PECCATO CHE FOSSE UNA SGUALDRINA (1949)
Testo John Ford – Regia Luciano Lucignani – Compagnia Stabile del Circolo del Teatro di Firenze – Scene Gianni Ratto – Costumi Anna Salvatore – Interpreti e personaggi: Giorgio Albertazzi (Soranzo), Fulvia Mammi (Annabella), Raoul Grassilli (Giovanni), Ignazio Bosic (Vasquez), Adriana Silveri (Ippolita), Luciano Salce (Bergetto), Corrado De Cristofaro, Marga Cella (la nutrice), Ottavio Fanfani (il frate), Raffaello Niccòli, Giovanni Cimara, Maria Grazia Giovannozzi, Mario Morelli, Fernando Baldi. Prima rappresentazione: Firenze, Ridotto del Teatro Comunale, 23.2.1949.
BIBLIOGRAFIA: Vito Pandolfi, «Il Dramma», n. 81, 15.3.1949
Luciano Salce
Nacque a Firenze un teatro stabile, secondo la moda di quell’anno. A reggerne il timone fu chiamato l’agitato Lucignani che, dopo molti sforzi, riuscì a figliare l’arduo e macchinoso Peccato che fosse una sgualdrina, un truculento drammaccio elisabettiano che sortì un esito insperabilmente positivo. In esso interpretavo Bergetto, uno sciocco ilare e malinconico, ridicolo e patetico, che risolsi piuttosto esteriormente.
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LA FAMIGLIA DELL’ANTIQUARIO (1949)
Testo (tre atti) Carlo Goldoni – Regia Orazio Costa – Compagnia Piccolo Teatro di Roma – Scene Tullio Costa – Assistente alla regia Alfredo Zennaro – Interpreti e personaggi: Paolo Panelli (conte Anselmo Terrazzani, antiquario), Ave Ninchi (contessa Isabella), Marina Bonfigli (Doralice), Antonio Crast (Pantalone de’ Bisognosi), Bice Valori (Colombina), Giancarlo Sbragia (Brighella), Luciano Salce (Arlecchino), Gianrico Tedeschi, Tino Buazzelli, Mario Lombardini, Franco Giacobini. Prima rappresentazione: Roma, Teatro delle Arti, 1.4.1949.
Luciano Salce
Di nuovo a Roma, mi cercò il “Piccolo Teatro” di Roma, diretto da Costa – cioè tutti i miei compagni d’Accademia trasferitisi, tutt’insieme, in “arte” – per la parte di Arlecchino nella Famiglia dell’Antiquario di Goldoni, antico saggio scolastico ripreso con nuova e più felice distribuzione. Il successo si prolungò per ventinove repliche, ma alla decima io smisi, colto da itterizia. […] Quando guarii, Costa mi affidò i rimasugli della sua compagnia (il grosso partiva per Asti a recitarvi due Alfieri) e il copione dell’Innocenza di Camilla di Bontempelli.
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LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR (The Merry Wives of Windsor, 1949)
Testo (cinque atti) William Shakespeare – Regia Alessandro Fersen – Bozzetti scene, costumi e maschere Emanuele [Lele] Luzzati – Musica Roman Vlad – Coreografia Alessandro Fersen – Scenografo L. Broggi – Costumista Lea Cremonesi – Assistente tecnico Gastone Martini – Assistente Franco Berardi – Costruzione Ottavio Cioni – Attrezzista Leone Chigi – Luci Virginio Vassalli – Suggeritore Alfredo Bosco – Interpreti e personaggi: Camillo Pilotto (sir John Falstaff), Giancarlo Sbragia (Fenton), Andreina Pagnani (sig.ra Ford), Anna Proclemer (sig.ra Page), Enrico Viarisio (Ford), Luigi Almirante (Shallow, giudice di pace), Paola Borboni (comare Quikly), Luciano Salce (Don Ugo Evans, parroco gallese), Gianrico Tedeschi (dott. Caius, medico francese), Marina Bonfigli (Anna Page), Luciano Mondolfo (Slender), Ferruccio De Ceresa (Pistola), Ettore Gaipa (Nym), Armando Benetti (Bardolfo), Armando Alzelmo (l’oste della Locanda della Giarrettiera), Luigi Zerbinati (Rugby), Marghe Sala (Robin), Mario Danieli (Simplicio), Giorgio Piamonti (Page) – Danzatori Mimi (folla di Windsor) Gloria Chilanti, Giuliana Corbellini, Erna Gautier, Ghitta Huddar, Raimonda Orselli, Winni Riva, Magda Schirò, Piero Antonelli, Franco Berardi, Carlos D’Avilla, Mario Forti, Unches Rol, Alberto Testa, Claudio Venditti. Prima rappresentazione: Nervi, Parco della Serra, 9-17.7.1949.
BIBLIOGRAFIA: Gigi Cane, «Il Dramma», n. 89, 15.7.1949; Raul Radice, «L’Europeo», luglio 1949.
[…] Fu soprattutto la franca recitazione di Pilotto, sottoposto tra l’altro a una enorme fatica muscolare, della Borboni e del Salce, cioè dei tre personaggi più comici, a vincere fin dalle prime battute gli ascoltatori che applaudirono molte volte durante e dopo lo spettacolo.Raul Radice, «L’Europeo», luglio 1949
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GIULIO CESARE (Julius Caesar, 1949)
Testo (cinque atti) William Shakespeare – Regia Guido Salvini – Compagnia del Festival Drammatico – Scene Giulio Coltellacci – Musica Fiorenzo Carpi – Interpreti e personaggi: Renzo Ricci (Bruto), Filippo Scelzo (Giulio Cesare), Sandro Ruffini (Cassio), Arnoldo Foà (Casca), Evi Maltagliati (la sposa di Bruto), Eva Magni (la sposa di Cesare), Memo Benassi (Marcantonio), Giulio Stival, Luciano Salce, Emilio Petacci, Gabriele Ferzetti, Ettore Gaipa, Gianrico Tedeschi, Tino Bianchi, Giancarlo Sbragia. Prima rappresentazione: Verona, Teatro Romano, 19.8.1949.
BIBLIOGRAFIA: Silvio D’Amico, 20.8.1949.
L’ALBA DELL’ULTIMA SERA (1949)
Testo (tre atti) Riccardo Bacchelli – Regia Alessandro Brissoni – Scene Gianni Ratto – Interpreti: Gianni Santuccio, Lilla Brignone, Mario Feliciani, Ottavio Fanfani, Luciano Mondolfo, Alberto Bonucci, Flaminio Bollini, Luciano Salce, Vittorio Caprioli, Carlo D’Angelo, Gianni Mantesi, Marcello Moretti. Prima rappresentazione: Teatro La Fenice, X Festival Internazionale del Teatro Venezia, 27.9.1949 (Milano, Piccolo Teatro, 30.10.1949)
LA FIGLIA OBBEDIENTE (1949)
Testo (tre atti) Carlo Goldoni – Regia Gerardo Guerrieri – Scene e costumi Veniero Colasanti – Musica Fiorenzo Carpi – Coreografia Mady Oboloensky – Ballerini Raimonda Orselli, Claudia Fenstrom, J. Leo Vernon, Theo Thernoff – Luci Fabbri – Interpreti e personaggi: Eva Magni (Beatrice), Evi Maltagliati (Olivetta), Rina Morelli (Rosaura), Paolo Stoppa (conte Ottavio), Giancarlo Sbragia (Florindo), Luciano Salce (Arlecchino), Giulio Stival (Brighella), Antonio Crast (Pantalone), Gianrico Tedeschi, Paolo Ferrari, Raffaele Giangrande, Antonio Passaia, Ferruccio Stagni, Federico Ninchi, Eugenio Carpi, Ettore Gaipa, Cottino. Prima rappresentazione: Venezia, Festival del Teatro, 30.9.1949.
BIBLIOGRAFIA: Alberto Bertolini, «Gazzettino», 1.10.1949; Gastone Geron, «Gazzettino Sera», 1-2.10.1949; Renato Simoni, «Corriere della Sera», 1.10.1949; Giulio Cesare Castello, «Elefante», 13.10.1949.
[…] All’attivo dello spettacolo […] vanno certe alacri soluzioni comiche, di esatto movimento (vedi i finali del primo e terz’atto), cui hanno recato valido contributo l’esuberante comicità dello Stival (Brighella), quella venata di malinconia del Salce (Arlecchino), quella ironicamente caricaturale di Evi Maltagliati (la ballerina Olivetta). […]Giulio Cesare Castello, «Elefante», 13.10.1949
C’ERA UNA VOLTA L’ITALIA FILM (1986)
Testo Giancarlo Sepe – Regia Giancarlo Sepe – Scene Eugenio Guglielminetti – Costumi Laura Lodigiani – Luci Silvano Paglia – Musica Stefano Marcucci – Aiuto regia Carlo Vasquez – Allestimento scenico Carlo Giuliano – Allestimento fonico Giuseppe Bobo – Costruzioni Salvatore Fortuna – Interpreti e personaggi: Luciano Salce (Giovanni Pastrone), Leandro Amato, Claudio Lorimer, Carlo Cartier, Franco Ferrarone, Claudio Parachinetto, Bruno Burbi, Rosalba Caramoni, Alessandra Comerio, Piersandro Freglio, Loris Liberatori, Graziano Piazza, Francesco Pinzoni, Nuccio Siano, Mario Sucich, Cesare Vodani. Prima rappresentazione: Torino, Teatro Carignano, 19.2.1986.
NOTE: Luciano Salce è presente solo in sequenze filmate.
BIBLIOGRAFIA: Tommaso Chiaretti, «La Repubblica», 20.2.1986.
RACCONTO PER UN FUNERALE (1942)
(commedia in un atto)
Regia Saverio Toldonato. Prima rappresentazione: Messina, Teatro Savoia, 1.12.1942. In occasione delll’VIII Stagione del Teatro Sperimentale del Guf.
LA FIERA DELLE MASCHERE (1947)
Testo (due atti): commedia dell’arte elaborata su motivi comici del secolo XVII e di Ruzante, Cavalli, Pergolesi, Scarlatti, Molière, Courteline, Blok e Stravinskij, a cura di Vito Pandolfi, Luciano Salce e Luigi Squarzina – Regia Vito Pandolfi – Compagnia dei “Comici della strada” – Scene Mario Chiari, ispirate a quadri di Giorgio De Chirico – Musica Roman Vlad – Direzione d’orchestra Umberto De Margheriti – Voci Lia Martucci, Sesto Bruscantini – Ballerini Ela Dell’Ara, Filippo Morucci – Interpreti e personaggi: Achille Millo (Lelio), Rossella Falk (Isabella), Nino Manfredi (Florindo), Vittoria Martello (Flaminia), Alberto Bonucci (Arlecchino), Paolo Panelli (Fritellino), Tino Buazzelli (Pantalone), Arnoldo Foà (capitan Spaventa), Marina Bonfigli (Corallina), Luciano Salce (Pierrot). Prima rappresentazione: Praga, Festival della Gioventù e Venezia, Festival del Teatro, 22.8.1947.
BIBLIOGRAFIA: Alberto Bertolini, «Gazzettino Sera», 23.8.1947.
L’ARCISOPOLO (1955)
(commedia in tre quadri, in collaborazione con Vittorio Caprioli e Franca Valeri)
Regia Luciano Salce – Scene Giulio Coltellacci – Musica Fiorenzo Carpi – Direttore di scena Pietro Zardini – Scenografo Ettore Diamanti – Elettricista Romolo Gobby – Interpreti e personaggi: Franca Valeri (Laura Denzi), Luciano Salce (Fausto Righi), Vittorio Caprioli (Eros Ciccioli), Arturo Dominici (Flavio Rutolo), Renata Mauro (Mei), Mady Obolensky (contessa Mascarosa). Prima rappresentazione: Roma, Teatro di Via Vittoria, 18.11.1955.
BIBLIOGRAFIA: Vito Pandolfi, «Il Dramma», 231, dic. 1955; Vito Pandolfi, Teatro italiano contemporaneo, Schwarz, Milano 1959.
[…] Che Franca Valeri e Vittorio Caprioli siano attori di straordinaria vitalità e duttilità, questo spettacolo lo viene a confermare in pieno. Così come conferma in Luciano Salce l’eccellenza delle capacità registiche e la piacevolezza dell’interpretazione. Che poi sommino a tutto qiuesto sicure doti d’autori – al modo dei maggiori nostri interpreti dialettali – questa terza e definitiva prova, rischia di smentirlo, o di porlo sotto gravi riserve. […] Come autori, sanno far vivere il dettaglio e non il quadro.Vito Pandolfi, «Il Dramma», 231, dic. 1955
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DON JACK (1958)
(atto unico)
Regia Vittorio Gassman – Scene Mischa Scandella – Interpreti e personaggi: Vittorio Gassman (Andrea Falco), Edmonda Aldini (Laura Cardone), Grazia Maria Spina (Iris De Zan), Mario Feliciani (on. Bra), Giulio Bosetti (Leoni), Vittorio Congia (Colautti), Massimo De Francovich (la statua del commendatore), Andrea Bosic (il regista bulgaro), Carmen Pericolo (Carmela), Fortunato Arena (l’aiuto regista), Nino Filippini (Angelo, l’elettricista). Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 8.3.1958.
BIBLIOGRAFIA: Vito Pandolfi, «Il Dramma», 259, apr. 1958.
IL LIETO FINE (1959)
(commedia in due atti)
Regia Alberto Bonucci – Scene Gianni Polidori – Musica Ennio Morricone eseguita da Edoardo Vianello e dal «Quartetto Jazz» di Raoul Ceroni – Interpreti e personaggi: Lauretta Masiero (Ornella), Lina Volonghi (sua madre), Alberto Lionello (Pedagna), Mario Pisu (Romeo Altavilla), Marina Malfatti (la “ragazza del secolo”), Giuliana Calandra (Gloria), Luciano Melani (il giornalista), Mico Cundari (il regista), Enzo Liberti (capocomparse), Ermanno Roveri (il segretario di Altavilla), Simona Sorlisi (la pensionante), Corrado Olmi, Adolfo Spesca, Elvira Tonelli. Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, 31.12.1959 (a Roma, al Teatro Quirino, il 17.2.1960).
BIBLIOGRAFIA: M. R. Cimnaghi, «Il Popolo», 18.2.1960; Ghigo De Chiara, «Avanti!», 18.2.1960; Giorgio Prosperi, «Il Tempo», 18.2.1960; R. T., «Il Messaggero», 18.2.1960; Arnaldo Frateili, «Paese Sera», 18-19.2.1960; Vincenzo Talarico, «Momento Sera», 18-19.2.1960; Arnaldo Frateili, «Sipario», mar. 1960.
Di Luciano Salce sono certo che vi ricordate. Io qui ho già avuto parecchie volte occasione di parlarvi di questo nostro uomo di teatro come attore, come regista e come autore, tre attività nelle quali egli ci ha provato di avere una singolare coerenza d’ispirazione e d’espressione. È il mondo dello spettacolo che lo attrae, della prosa del cinema, della rivista, del varietà, il palcoscenico e il teatro di posa, ma non tanto di quelle ore in cui ribalte e riflettori sono accesi e tutto lustra e brilla, ma specialmente di quando le luci sono state smorzate, le macchine più grosse e più lussuose si sono allontanate rombanti e chi non le possiede sta per prendere stancamente la via che lo riporterà al la pensione di terz’ordine dove alloggia […].
R. Cimnaghi, «Il Popolo», 18.2.1960
[…] Materia non nuova […] ma trattata con una pena che a poco a poco prende il sopravvento sul lieto e divertente primo tempo e colora il secondo di una malinconica serietà. Infatti anche la forma dello spettacolo trascolora: dalla commedia musicale e dal pamphlet si arriva al vaudeville neorealistico. La figura della madre, sempre in bilico tra la moralità e l’interesse, di una stagionata e cordiale ipocrisia, pronta a giustificare ogni strappo alla regola, è la più attentamente studiata: il dialogo con il vecchio attore, sulla complice nostalgia del passato, è di un umorismo di qualità.Giorgio Prosperi, «Il Tempo», 18.2.1960
[…] Materia trita e volgaruccia, animata qua e là da una battuta di spirito ma più spesso mortificata sal cattivo gusto o sdolcinata dal patetico, con un po’ più di musica e con qualche balletto ci si sarebbe potuto fare una rivista. Alberto Bonucci ha cercato di dare a questo Lieto fine il tono della commedia con una regia accurata, agile nei frequenti cambiamenti di scena, affiatata nella recitazione […].Arnaldo Frateili, «Paese Sera», 18-19.2.1960
[…] La commedia contiene una vera e propria cattiva azione. Vi è un quadro dedicato all’insulto più gratuito e più triviale dell’agonia di uno scrittore che non solamente per l’assonanza del nome (Malinverni) ma anche per riferimenti più indicativi vorebbe essere Curzio Malaparte. È una scena stupida, inerte, dal punto di vista teatrale, e sinistra e offensiva dal punto di vista morale.Vincenzo Talarico, «Momento Sera», 18-19.2.1960
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE (1945)
Testo (cinque atti) William Shakespeare – Regia Guido Salvini – Scene Aldo Calvo – Costumi Gino Carlo Sensani – Assistente alla regia Luciano Salce – Interpreti: Antonio Crast, Dina Sassoli, Giorgio De Lullo, Anna Maestri, Giuseppe Porelli, Mario Siletti, Carlo Mazzarella, Vivi Gioi, Antonio Pierfederici, Luciano Mondolfo, Luigi Almirante. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Quirino, 8.12.1945
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EDIPO RE (1948)
Testo Eschilo – Regia Guido Salvini – Compagnia Straordinaria di Guido Salvini – Musica Arrigo Pedrollo – Costumi Giulio Coltellacci – Assistente alla regia Luciano Salce – Interpreti e personaggi: Renzo Ricci (Edipo), Ruggero Ruggeri (Tiresia), Andreina Pagnani (Giocasta), Carlo Ninchi (Creonte), Arnoldo Foà (sacerdote), Antonio Crast (servo), Gianrico Tedeschi (pastore), Vittorio Gassman (il messo), Paolo Stoppa, Gianni Santuccio (corifeo), Franco Giacobini (corifeo), Nino Manfredi (corifeo), Alberto Bonucci (corifeo). Prima rappresentazione: Vicenza, Teatro Olimpico, 3.9.1948.
CRISTO HA UCCISO (1948)
Testo (tre atti) Gian Paolo Callegari – Regia Guido Salvini – Compagnia Straordinaria di Guido Salvini – Musica Fiorenzo Carpi – Scene e costumi Giulio Coltellacci – Assistente alla regia Luciano Salce – Interpreti e personaggi: Vittorio Gassman (Basile/Cristo), Andreina Pagnani (Martina), Rina Morelli (Nicla), Renzo Ricci (Antonio), Carlo Ninchi (Vitale), Eva Magni, Lia Angeleri, Germana Paolieri, Mario Feliciani, Arnoldo Foà, Antonio Battistella, Antonio Pierfederici, Rossella Falk, Tino Buazzelli, Giovanna Galletti, Ermanno Roveri, Flora Carabella, Manlio Busoni, Andrea Bosic, Raoul Grassilli, Gianrico Tedeschi, Paolo Stoppa. Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 1.10.1948.
MEDEA (1949)
Testo Euripide – Traduzione Ettore Romagnoli – Regia Guido Salvini – Compagnia Istituto Nazionale del Dramma Antico – Scene e costumi Mario Sironi – Musica Giorgio Federico Ghedini – Coreografia Rosalia Chladek – Interpreti e personaggi: Sarah Ferrati (Medea), Ave Ninchi (nutrice), Arnoldo Foà (Egeo), Giulio Stival (Creonte), Roldano Lupi (Giasone), Sandro Ruffini (messo), Achille Majeroni (ajo), Maria Fabbri (corifea). Prima rappresentazione: Ostia, Teatro Romano, 25.6.1949 (Teatro Olimpico di Vicenza 2.9.1949)
Quale giusta e indispensabile avvertenza circa la provenienza del materiale oggetto di questo sito, i curatori precisano che la più parte delle fotografie e delle stampe sono state acquisite dal ricchissimo archivio lasciato dallo stesso Luciano Salce.
Per quanto ci è stato possibile, davvero senza lesinare sforzo alcuno, abbiamo cercato di risalire al nome degli autori di tutte le foto pubblicate in questo sito, per offrirne doverosa segnalazione. Altre volte invece, pur avendo ritrovato il nome dell’autore non ci è stato possibile rinvenirne un recapito o un plausibile personale riferimento Ed è pertanto con vivo rammarico che chiediamo scusa di eventuali errori, lacune od omissioni, dichiarandoci fin d’ora disposti a revisioni in sede di ristampa e al riconoscimento di eventuali relativi diritti ai sensi della legge vigente, ribandendosi in ogni caso il carattere assolutamente non lucrativo della presente iniziativa, a carattere meramente celebrativo e con intenti di divulgazione storica, artistica e di costume.